Lot Essay
Piero Dorazio segue un percorso di formazione simile a quello di altri artisti romani suoi coetanei. Molti tra questi, attorno al 1945, tentano di superare la chiusura degli anni del fascismo e della guerra e avvertono un'esigenza di aggiornamento, che può provenire solo dalla conoscenza delle conquiste più avanzate della pittura europea. Alcuni -tra cui Dorazio- si uniformano ai modi picassiani mediati dal neocubismo di Renato Guttuso, attivo in quegli anni appunto a Roma. Ma questa fase dura assai poco: all'esplodere della contrapposizione tra astrattisti e realisti Dorazio si posiziona con decisione all'interno del fronte astrattista. Nel 1947, appena ventenne, fonda il gruppo Forma 1 assieme ad altri pittori e scultori astrattisti alcuni dei quali, al pari di lui diverranno celebri (Accardi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Perilli, Sanfilippo e Turcato). La contrapposizione con i realisti assume toni anche politici in quanto il Partito Comunista, con cui quasi tutti gli intelllettuali dell'epoca simpatizzavano, imponeva il realismo come linea ufficiale.
Le prime esperienze astratte di questi artisti sono prossime a una astrazione geometrica che, ancora una volta, risentiva pesantemente di modelli dell'anteguerra. La maturazione del linguaggio dell'artista avviene successivamente, tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta e porterà alle straordinarie opere della maturità, tra cui quella che presentiamo è una delle più importanti.
Dorazio comincia in quegli anni a sperimentare composizioni in cui la trama fittissima delle pennellate forma reticoli di segni colorati. Le linee di colore si intersecano e si sovrappongono; quelle sottostanti restano pienamente visibili in alcuni punti oppure, anche quando sono coperte, appaiono in trasparenza sfruttando una delle principali caratteristiche della pittura ad olio. Questo conferisce ai dipinti di Dorazio la caratteristica vibrazione luminosa. L'artista, considerato fin dagli anni Sessanta uno dei principali rappresentanti della pittura monocroma, riesce così ad ottenere superfici dominate da un colore, ma non piattamente uniformi. La maestria e il dominio dei mezzi pittorici dell'artista emergono con tutta la loro forza lungo linee che il pittore volutamente differenzia alleggerendo e interrompendo la trama dei segni. Questa nota distintiva, il momento in cui il pittore svela la costruzione del quadro è molto evidente in questo dipinto in una linea chiara e irregolare che lo attraversa interamente dall'alto in basso.
Le prime esperienze astratte di questi artisti sono prossime a una astrazione geometrica che, ancora una volta, risentiva pesantemente di modelli dell'anteguerra. La maturazione del linguaggio dell'artista avviene successivamente, tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta e porterà alle straordinarie opere della maturità, tra cui quella che presentiamo è una delle più importanti.
Dorazio comincia in quegli anni a sperimentare composizioni in cui la trama fittissima delle pennellate forma reticoli di segni colorati. Le linee di colore si intersecano e si sovrappongono; quelle sottostanti restano pienamente visibili in alcuni punti oppure, anche quando sono coperte, appaiono in trasparenza sfruttando una delle principali caratteristiche della pittura ad olio. Questo conferisce ai dipinti di Dorazio la caratteristica vibrazione luminosa. L'artista, considerato fin dagli anni Sessanta uno dei principali rappresentanti della pittura monocroma, riesce così ad ottenere superfici dominate da un colore, ma non piattamente uniformi. La maestria e il dominio dei mezzi pittorici dell'artista emergono con tutta la loro forza lungo linee che il pittore volutamente differenzia alleggerendo e interrompendo la trama dei segni. Questa nota distintiva, il momento in cui il pittore svela la costruzione del quadro è molto evidente in questo dipinto in una linea chiara e irregolare che lo attraversa interamente dall'alto in basso.