Lot Essay
Scrive Giacomo Balla già agli inizi del XX Secolo: "Ma quello che ama il cielo, il mare, l'infinito luminoso, i fiori, i viali, la terra, gli animali, tutti, allora amerà pur me perchè vitalizzato dagli stessi alimenti", e ancora "la semplicità è la base della bellezza la quale è sempre prodotta dalla perfetta verità degli elementi, e tutte le opere grandi sono manifestate con mezzi tecnici semplicissimi. [ ... ] quando la sublime Natura ingenuamente scopre le sue più pure e sempre vergini linee, nei suoi colori che come in un amplesso d'amore passano dal pallido al rosso, dal caldo al freddo e tutto canta dolcezza e bontà, tutto è vita armonia perfetta". E ancora, "Mi alimento della purezza buonissima della natura. [ ... ] Animali, piante, mari, monti, cielo, terra, stagioni, paesi, climi freddi e calori, giorni allegri e tristi ecc. tutto insomma diventa arte -NUOVA- immutabile". Figlio della natura, ha sempre vissuto a contatto con la natura: nel 1895 arriva a Roma e va ad abitare di fronte a Villa Borghese. Nel 1919 durante una vacanza a Viareggio osserva il mare coi suoi flutti: nasce il ciclo Linee forze di mare.
Nel 1925 a Parigi espone due grandi tele di arazzo: quella più in alto si intitola Mare vele vento. Subito dopo la fase sperimentale del futurismo e degli stati d'animo, l'arte di Balla degli anni Venti si volge verso un' attenta analisi di ricostruzione futurista dell'uni verso. La qualità pittorica, a stesure così regolari e forme definite presente in questa tempera, testimonia proprio lo spirito presente rappresentato dalla mostra parigina dedicata all'Art Deco nel 1925. La composizione così speculare richiama il grande olio su tela d'arazzo esposto da Balla alla galleria romana Del Dipinto nel 1930 (Lista 1982 n. 778).
L' opera proviene da una collezione privata della Liguria, da Albissola. Presa direttamente in Casa Balla, come testimonia la scritta posta nel retro dell'opera dalla figlia Luce.
(Elena Gigli)
Nel 1925 a Parigi espone due grandi tele di arazzo: quella più in alto si intitola Mare vele vento. Subito dopo la fase sperimentale del futurismo e degli stati d'animo, l'arte di Balla degli anni Venti si volge verso un' attenta analisi di ricostruzione futurista dell'uni verso. La qualità pittorica, a stesure così regolari e forme definite presente in questa tempera, testimonia proprio lo spirito presente rappresentato dalla mostra parigina dedicata all'Art Deco nel 1925. La composizione così speculare richiama il grande olio su tela d'arazzo esposto da Balla alla galleria romana Del Dipinto nel 1930 (Lista 1982 n. 778).
L' opera proviene da una collezione privata della Liguria, da Albissola. Presa direttamente in Casa Balla, come testimonia la scritta posta nel retro dell'opera dalla figlia Luce.
(Elena Gigli)