Lot Essay
Portato al successo anche grazie al sostegno della mecenate americana Peggy Guggenheim, che gli offrì alcune sale del suo palazzo veneziano per esporre le opere al pubblico, Tancredi sviluppa ben presto il suo linguaggio personalissimo, che trova nel colore e nella scrittura astratta i suoi mezzi espressivi più congeniali.
Il colore, in particolare: acceso, raffinato, libero, imprevedibile, vero veicolo poetico della pittura di Tancredi, quintessenza della qualità tutta veneziana che le viene riconosciuta.
Un impianto teorico che ipotizza una geometria senza misure e senza centro, caratterizza il lavoro di Tancredi, nel quale si sviluppano le intuizioni poetiche e le invenzioni figurali di un' attività rapidissima e intermittente.
A tutto questo fa da sfondo il reiterato riferimento alla Natura, da non leggere, però, in termini letterari. La pittura liricamente astratta di Tancredi, in realtà, non ammette niente di descrittivo, introduce piuttosto un principio analogico. Niente di più chiarificatore che le stesse parole dell'artista: bisogna andare alla Natura, prendere quello che si ama e restituirlo sulla tela attraverso l'istinto e la Fantasia; quello che ne nascerà sarà naturale e fantastico nello stesso tempo.
(M. Dalai Emiliani, Tancredi. I dipinti e gli scritti, Torino 1997, p. 54).
Il colore, in particolare: acceso, raffinato, libero, imprevedibile, vero veicolo poetico della pittura di Tancredi, quintessenza della qualità tutta veneziana che le viene riconosciuta.
Un impianto teorico che ipotizza una geometria senza misure e senza centro, caratterizza il lavoro di Tancredi, nel quale si sviluppano le intuizioni poetiche e le invenzioni figurali di un' attività rapidissima e intermittente.
A tutto questo fa da sfondo il reiterato riferimento alla Natura, da non leggere, però, in termini letterari. La pittura liricamente astratta di Tancredi, in realtà, non ammette niente di descrittivo, introduce piuttosto un principio analogico. Niente di più chiarificatore che le stesse parole dell'artista: bisogna andare alla Natura, prendere quello che si ama e restituirlo sulla tela attraverso l'istinto e la Fantasia; quello che ne nascerà sarà naturale e fantastico nello stesso tempo.
(M. Dalai Emiliani, Tancredi. I dipinti e gli scritti, Torino 1997, p. 54).