Antonio Ligabue (1899-1965)
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… Read more
Antonio Ligabue (1899-1965)

Autoritratto

Details
Antonio Ligabue (1899-1965)
Autoritratto
firmato A. Ligabue (in basso a sinistra)
olio su faesite
cm 49x42
Eseguito nel 1953-54
Provenance
Collezione A. Guerreschi, Ferrara
ivi acquisito dall'attuale proprietario nel 2005
Literature
S.Negri, Antonio Ligabue. Catalogo generale dei dipinti, Milano 2002, p. 53 e 202, n. 1952-1962 51 (illustrato)
Special Notice
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.

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Lot Essay

Il genere degli Autoritratti fu quello che meglio diede all'artista la possibilità di esprimere il tormento interiore e al contempo di creare opere di straordinaria forza espressiva.
Il presente Autoritratto è caratterizzato da una vicenda che lo rende del tutto unico: pesantemente manipolato dall'amico fraterno di Ligabue, Andrea Mozzali, che aveva ricoperto il fondo con una scena raffigurante una corsia di ospedale, tanto che per lungo tempo l'opera fu conosciuta e catalogata come Autoritratto con corsia d'ospedale, grazie alle preziose indicazioni di Sergio Negri, la parte posticcia è stata rimossa ed il dipinto e tornato alla sua versione originaria.
Come molte di quelle coeve, l'opera è realizzata su tavole di faesite recuperate presso alcune botteghe di falegnami di Gualtieri; i colori sono intensi, espressionisti, a tratti violenti, i lineamenti appesantiti e volutamente esasperati. Al collo vediamo l'immancabile fazzoletto rosso, protagonista della maggior parte degli autoritratti di Ligabue, la stessa tonalità squillante è utilizzata per la firma, realizzata con la sola iniziale del nome ed il cognome "Ligabun", come spesso accade nelle opere eseguite tra la fine degli anni Quaranta e la metà degli anni Cinquanta, quasi tutte firmate, con caratteri gotici che ricordano le origini svizzere dell'artista (noto ai suoi concittadini come Al tedesch, il tedesco).
Immerse in un'atmosfera ordinaria e allo stesso tempo fantastica, intrise di suggestioni vangoghiane soprattutto negli autoritratti, le opere di Ligabue sono in realtà "vergini" e chi guarda agli occhi ritratti dell'artista, come ai suoi animali, solo in superficie può vedere riflessa la decoratività malinconica e pensosa del Doganiere Rousseau, perchè ad un esame più attento le opere di Ligabue si presentano come composizioni, che hanno una diretta, coerente derivazione interiore, che le rende intesamente originali e sofferte.