Giacomo Balla (1871-1958)
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… Read more
Giacomo Balla (1871-1958)

Progetto per paravento

Details
Giacomo Balla (1871-1958)
Progetto per paravento
due timbri pugno di Boccioni (in alto al centro e a destra)
tempera e matita su carta (due elementi)
cm 29,5x23,5 (ciascuno)
Eseguito nel 1917 c.
L'autenticità dell'opera è stata confermata verbalmente da E. Gigli, Roma
Provenance
Casa Balla, Roma 1962
Collezione privata, Bologna 1970 c.
Literature
M. L. Drudi Gambillo, T. Fiori, Archivi del Futurismo, Roma 1962, vol. II, n. 189a (elencato come Studio per paravento. tempera su carta, cm 30x24, Casa Balla)
M. Fagiolo dell'Arco, Balla: ricostruzione futurista dell'universo, Roma 1968, n. 131 (illustrato)
M. Fagiolo dell'Arco, Futur Balla, Roma 1970, n.131, (illustrato)
V. Vercelloni, L'avventura del design: Gavina, Milano 1987, p. 137, n. 116 (illustrato)
R. Orsini, Dino Gavina Ultrarazionale Ultramobile, Milano 1998, p. 157 (illustrato)
Special Notice
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.

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Lot Essay

"Col Manifesto tecnico della pittura futurista e colla prefazione al catalogo dell'Esposizione futurista di Parigi (firmati da Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini) il futurismo pittorico si è svolto, in 6 anni, quale superamento e solidificazione dell'impressionismo, dinamismo plastico e plasmazione dell'atmosfera, compenetrazione di piani e stati d'animo. Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l'universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell'universo, poi li combineremo insieme, secondo i capricci della nostra ispirazione", scrive Balla nel 1915 firmandosi con Depero astrattista futurista in calce al manifesto Ricostruzione Futurista dell'Universo. Dal maggio 1919 inizia ad apparire sul giornale "Roma Futurista" la propaganda che invita a visitare la casa futurista di Balla: "Visitate la Casa Futurista di Balla. Via Nicolò Porpora, 2. Roma". E proprio tra queste due date - 1915, 1919 - si viene collocare questa nuova fase di sperimentazione tutta volta alla plasmazione dell'atmosfera quotidiana attraverso la progettazione di una nuova realtà dove vivere, di un futurismo pittorico tutto colorato. Questo fresco e innovativo progetto per paravento è tutto giocato sui colori che Balla, da quando è arrivato a Roma nel 1895, vede e percepisce dal suo balcone su Villa Borghese: l'arancio del sole e il giallo limone che si va a immergere nel verde chiaro e nel verde cinabro dei prati di Parco dei Daini (queste tonalità vengono scritte da Luce Balla nella parte alta del progetto come indicazioni per poi realizzare il paravento secondo l'effetto che si vuole rendere).
Conservato ancora in Casa Balla nel 1968, Maurizio Fagiolo pubblica per primo l'immagine del progetto. In questi termini, parla dell'ambiente futurista: "L'interesse per l'arredamento testimonia la volontà di uscire dalle ristrette dimensioni del quadro per entrare nell'ambiente della vita. È un fatto sintomatico che questo atteggiamento globale sia nato in seguito al soggiorno a Dusseldorf: soltanto nel clima della Secessione Balla poteva giungere alla coscienza della abolizione di ogni barriera tra arti maggiori e minori. [...] La realizzazione più importante è l'arredamento di Casa Balla (1918-1920): decorare uno spazio per la vita diventerà l'idea-fissa del pittore artigiano; prima di ricostruire l'universo comincia ad allietare il suo piccolo bozzolo" (Elena Gigli)