Lot Essay
Sul mio "Hommage to the Square".
Vedendo alcuni di questi dipinti uno a fianco all'altro, sembra ovvio che ogni dipinto è una strumentazione a sé.
Questo significa che sono tutte di diverse gamme di colore, e di conseguenza, come a dire, di diverso stato d'animo.
La scelta del colore usato, come anche il loro ordine, è finalizzato all'interazione - influenzando e cambiando l'un l'altro avanti e indietro.
In questo modo, carattere e sentimento cambiano da dipinto a dipinto senza un'aggiuntiva 'scritta a mano' o, così chiamata, texture.
Nonostante l'implicitamente simmetrico e quasi concentrico ordine dei quadrati rimane lo stesso in tutti i dipinti - in proporzione e disposizione - questi stessi gruppi di quadrati o gli stessi singoli, si connettono e separano in molti modi differenti.
Di conseguenza, si muovono avanti e indietro, dentro e fuori, e crescono su e giù e vicino e lontano, come anche ingranditi e rimpiccioliti.
Tutto questo, per proclamare l'autonomia del colore come mezzo di un'organizzazione plastica.
JOSEF ALBERS
L'opera qui presentata si inserisce nella produzione più nota dell'artista, la serie Hommage to the Square.
Uno schema che si ripete sempre uguale nella forma, ma che differisce in quello che è l'elemento protagonista dello studio e della ricerca di Albers: il colore.
Stesure di pittura uniforme e calma riempiono i quadri ordinatamente inscritti l'uno nell'altro, in una ferma razionalità.
La pittura di Albers non esprime movimento, è anzi immobile accostamento di piatte superfici che, sfruttando il solo accostamento dei colori, crea volume e profondità nello spazio. I quadrati sembrano uscire o rientrare: è pura percezione della diversa densità dei colori.
Vedendo alcuni di questi dipinti uno a fianco all'altro, sembra ovvio che ogni dipinto è una strumentazione a sé.
Questo significa che sono tutte di diverse gamme di colore, e di conseguenza, come a dire, di diverso stato d'animo.
La scelta del colore usato, come anche il loro ordine, è finalizzato all'interazione - influenzando e cambiando l'un l'altro avanti e indietro.
In questo modo, carattere e sentimento cambiano da dipinto a dipinto senza un'aggiuntiva 'scritta a mano' o, così chiamata, texture.
Nonostante l'implicitamente simmetrico e quasi concentrico ordine dei quadrati rimane lo stesso in tutti i dipinti - in proporzione e disposizione - questi stessi gruppi di quadrati o gli stessi singoli, si connettono e separano in molti modi differenti.
Di conseguenza, si muovono avanti e indietro, dentro e fuori, e crescono su e giù e vicino e lontano, come anche ingranditi e rimpiccioliti.
Tutto questo, per proclamare l'autonomia del colore come mezzo di un'organizzazione plastica.
JOSEF ALBERS
L'opera qui presentata si inserisce nella produzione più nota dell'artista, la serie Hommage to the Square.
Uno schema che si ripete sempre uguale nella forma, ma che differisce in quello che è l'elemento protagonista dello studio e della ricerca di Albers: il colore.
Stesure di pittura uniforme e calma riempiono i quadri ordinatamente inscritti l'uno nell'altro, in una ferma razionalità.
La pittura di Albers non esprime movimento, è anzi immobile accostamento di piatte superfici che, sfruttando il solo accostamento dei colori, crea volume e profondità nello spazio. I quadrati sembrano uscire o rientrare: è pura percezione della diversa densità dei colori.