Lot Essay
Una delle fonti principali della produzione pittorica di Giacomo Balla è il volto femminile. Negli anni dieci troviamo la bella Elisa, fidanzata fino al 1904, poi sposa e madre, ritratta nei grandi pastelli coi veli o in piedi appoggiata alla porta in lieta attesa. Nel momento futurista, il volto della figlia Luce viene incorniciato in un ovale con il motivo delle Compenetrazioni iridescenti (GNAM, Roma).
Il 30 ottobre 1914 nasce la secondogenita Elica: nel suo nome il pittore del movimento fissa l'idea dinamica della velocità e quella guerresca del volo. Veramente tanti sono i quadri nei quali il padre coglie le diverse introspezioni e i diversi cambi d'umore della giovane figlia, vengono raccontati dalla stessa Elica nei suoi libri del 1984-1986: "A Natale di quell'anno 1940 io posavo per papà mentre la gente si preoccupava per la guerra e si riunivano in occasione di quella festività scambiandosi consigli e suggerimenti sul da farsi. Io posavo ancora per una di quelle tre famose teste (Riflesso floreale) che tanto impegnavano mio padre per la ricerca del colore sospeso, quasi spruzzato cioè non mescolato per poter cosi conservare la sua purezza tuttavia non di tavolozza ma permeato di emozione pittorica". (in Con Balla, Milano 1986, pag. 181).
Il ritratto di Elica reca sul retro il titolo FANCIULLA IRIDESCENTE e la dedica all'amico Francesco Sapori al quale lo regala nel 1949 [A FRANCESCO SAPORI CON SENSIBILE AMICIZIA BALLA 1949]. Forte e intenso è il rapporto tra il pittore e lo scrittore: "A Valle Giulia in Roma, già dimora suburbana di cardinali e pontefici, si trovano accostati il Museo delle Antichità Italiche e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna: alfa e omega della nostra produzione artistica. [...] A chi penetra in questo eremo si fa incontro Giacomo Balla, pittore futurista, il quale racchiude in sé e nella ininterrotta opera propria la qualità tradizionale della stirpe, insieme ad una agitazione propulsiva che indica il continuo rinnovamento. [...] Di poca statura, le guance rosee come quelle d'un ragazzo, i baffetti sale e pepe falciati in mezzo al labbro, i ceruli occhi confidenziali, Giacomo Balla 'si comunica'. [...] Adesso Giacomo Balla mi guarda senza fiatare. Osservo i dipinti espressivi, eloquenti, urlanti la febbre delle cose, lo spasimo delle creature. Se poi mi chiama, si eccita, parla a scatti, concitato dinnanzi alle sue pitture composte di tratti geometrici, di zone di colore, spigoli e onde, piramidi e sfere, le quali danzano o s'agitano immagini nette, sconcertanti d'una volontà che corregge la fantasia, la doma, la mortifica dentro schemi ferrei, prediletti dalla scienza" (F. Sapori, L'amico degli artisti, Roma 1931, pp. 211-221). Diverse sono le pubblicazioni di Sapori su Balla: da L'arte del maestro Giacomo Balla (Torino 1928) alle note sul cagnolino al guinzaglio esposto alla Biennale (Venezia 1930), dai Ritratti del Duce (in "Emporium" 1932) a Due ritratti di Giacomo Balla (in "L'Impero" 1933) al Grande pittore Giacomo Balla ritrattista (in "Il Resto del Carlino" 1938).
Elena Gigli
Il 30 ottobre 1914 nasce la secondogenita Elica: nel suo nome il pittore del movimento fissa l'idea dinamica della velocità e quella guerresca del volo. Veramente tanti sono i quadri nei quali il padre coglie le diverse introspezioni e i diversi cambi d'umore della giovane figlia, vengono raccontati dalla stessa Elica nei suoi libri del 1984-1986: "A Natale di quell'anno 1940 io posavo per papà mentre la gente si preoccupava per la guerra e si riunivano in occasione di quella festività scambiandosi consigli e suggerimenti sul da farsi. Io posavo ancora per una di quelle tre famose teste (Riflesso floreale) che tanto impegnavano mio padre per la ricerca del colore sospeso, quasi spruzzato cioè non mescolato per poter cosi conservare la sua purezza tuttavia non di tavolozza ma permeato di emozione pittorica". (in Con Balla, Milano 1986, pag. 181).
Il ritratto di Elica reca sul retro il titolo FANCIULLA IRIDESCENTE e la dedica all'amico Francesco Sapori al quale lo regala nel 1949 [A FRANCESCO SAPORI CON SENSIBILE AMICIZIA BALLA 1949]. Forte e intenso è il rapporto tra il pittore e lo scrittore: "A Valle Giulia in Roma, già dimora suburbana di cardinali e pontefici, si trovano accostati il Museo delle Antichità Italiche e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna: alfa e omega della nostra produzione artistica. [...] A chi penetra in questo eremo si fa incontro Giacomo Balla, pittore futurista, il quale racchiude in sé e nella ininterrotta opera propria la qualità tradizionale della stirpe, insieme ad una agitazione propulsiva che indica il continuo rinnovamento. [...] Di poca statura, le guance rosee come quelle d'un ragazzo, i baffetti sale e pepe falciati in mezzo al labbro, i ceruli occhi confidenziali, Giacomo Balla 'si comunica'. [...] Adesso Giacomo Balla mi guarda senza fiatare. Osservo i dipinti espressivi, eloquenti, urlanti la febbre delle cose, lo spasimo delle creature. Se poi mi chiama, si eccita, parla a scatti, concitato dinnanzi alle sue pitture composte di tratti geometrici, di zone di colore, spigoli e onde, piramidi e sfere, le quali danzano o s'agitano immagini nette, sconcertanti d'una volontà che corregge la fantasia, la doma, la mortifica dentro schemi ferrei, prediletti dalla scienza" (F. Sapori, L'amico degli artisti, Roma 1931, pp. 211-221). Diverse sono le pubblicazioni di Sapori su Balla: da L'arte del maestro Giacomo Balla (Torino 1928) alle note sul cagnolino al guinzaglio esposto alla Biennale (Venezia 1930), dai Ritratti del Duce (in "Emporium" 1932) a Due ritratti di Giacomo Balla (in "L'Impero" 1933) al Grande pittore Giacomo Balla ritrattista (in "Il Resto del Carlino" 1938).
Elena Gigli