Lot Essay
"La superficie di una tela è una superficie bidimensionale, e da quella superficie noi creiamo un effetto ottico, creiamo una immagine che produce nell'osservatore una sensazione, un'emozione, dalla quale scaturisce successivamente un problema, un ragionamento, un pensiero, una idea, lasciateci dire infatti un modo di pensare e un modo di spirito; se facciamo ciò, siamo in presenza dell'arte".
“The surface of a canvas is a surface of two dimensions, and from that surface we make an optical phenomenon, we create an image that produces in the observer a sensation, an emotion, from all of which arises successively a problem, a reasoning, a thought, an idea, let us say in fact a mode of thought and of the spirit; if we do that, then we are in presence of art”.
PIERO DORAZIO
Dipinta nel 1962, l'opera Jeux d'air è un esempio chiave del dinamismo visuale che connota lo stile maturo di Piero Dorazio, nel quale egli continuò ad esplorare gli effetti ottici della pura astrazione raggiunti attraverso il delicato equilibrio ottenuto dal contrasto di linee e colori. Costruendo la sua composizione attraverso l'uso di densi strati di linee delicate e sottili, apparentemente infinite, l'artista crea un'intricata rete di nastri sovrapposti di puro colore. Il risultato è una massa di linee dall'effetto caleidoscopico e vibrante, che sembra oscillare davanti allo spettatore, davanti al cui occhio si spostano e muovono le barre di colore che movimentano la tela, dove si sovrappongono e convergono una sull'altra.
Modulando la densità e lo spessore delle linee, e alternando in modo graduale i loro rispettivi orientamenti, Dorazio gioca con le sensazioni della visione, impregnando la sua composizione astratta di un senso di vita e velocità. Saturata con una luce morbidamente soffusa, i confini all'interno di questa griglia tattile sono sfocati, e creano una superficie pittorica che risplende e muta qualora l'occhio si muova su di essa. Sotto diversi aspetti la struttura di Jeux d'air richiama le tecniche e l'approccio estetico degli Espressionisti astratti, molti dei quali Dorazio incontrò personalmente mentre viveva a New York negli anni '50.
Painted in 1962, Jeux d’air is a key example of the visual dynamism of Piero Dorazio’s mature style, as he continued to explore the optical effects of pure abstraction through the delicate balance of contrasting colour and line. Building his composition in dense layers of seemingly infinite delicate, thin lines Dorazio creates an intricate web of overlapping ribbons of pure colour. The result is a kaleidoscopic, vibrating mass of lines, which appears to oscillate before the viewer, the bars of colour shifting and moving before the eye, vibrating towards and away from the front of the canvas as they overlap and converge on one another. Modulating the density and thickness of the lines and gradually altering their orientation to one another, Dorazio plays with the sensations of vision, imbuing his abstract composition with a sense of life and velocity. Saturated with a soft diffused light, the boundaries within this tactile grid are blurred, creating a pictorial surface that shimmers and shifts as the eye moves across it. In many ways, the structure of Jeux d’air echoes the techniques and aesthetic approach of the Abstract Expressionists, many of whom Dorazio had met while living in New York during the early 1950s.
“The surface of a canvas is a surface of two dimensions, and from that surface we make an optical phenomenon, we create an image that produces in the observer a sensation, an emotion, from all of which arises successively a problem, a reasoning, a thought, an idea, let us say in fact a mode of thought and of the spirit; if we do that, then we are in presence of art”.
PIERO DORAZIO
Dipinta nel 1962, l'opera Jeux d'air è un esempio chiave del dinamismo visuale che connota lo stile maturo di Piero Dorazio, nel quale egli continuò ad esplorare gli effetti ottici della pura astrazione raggiunti attraverso il delicato equilibrio ottenuto dal contrasto di linee e colori. Costruendo la sua composizione attraverso l'uso di densi strati di linee delicate e sottili, apparentemente infinite, l'artista crea un'intricata rete di nastri sovrapposti di puro colore. Il risultato è una massa di linee dall'effetto caleidoscopico e vibrante, che sembra oscillare davanti allo spettatore, davanti al cui occhio si spostano e muovono le barre di colore che movimentano la tela, dove si sovrappongono e convergono una sull'altra.
Modulando la densità e lo spessore delle linee, e alternando in modo graduale i loro rispettivi orientamenti, Dorazio gioca con le sensazioni della visione, impregnando la sua composizione astratta di un senso di vita e velocità. Saturata con una luce morbidamente soffusa, i confini all'interno di questa griglia tattile sono sfocati, e creano una superficie pittorica che risplende e muta qualora l'occhio si muova su di essa. Sotto diversi aspetti la struttura di Jeux d'air richiama le tecniche e l'approccio estetico degli Espressionisti astratti, molti dei quali Dorazio incontrò personalmente mentre viveva a New York negli anni '50.
Painted in 1962, Jeux d’air is a key example of the visual dynamism of Piero Dorazio’s mature style, as he continued to explore the optical effects of pure abstraction through the delicate balance of contrasting colour and line. Building his composition in dense layers of seemingly infinite delicate, thin lines Dorazio creates an intricate web of overlapping ribbons of pure colour. The result is a kaleidoscopic, vibrating mass of lines, which appears to oscillate before the viewer, the bars of colour shifting and moving before the eye, vibrating towards and away from the front of the canvas as they overlap and converge on one another. Modulating the density and thickness of the lines and gradually altering their orientation to one another, Dorazio plays with the sensations of vision, imbuing his abstract composition with a sense of life and velocity. Saturated with a soft diffused light, the boundaries within this tactile grid are blurred, creating a pictorial surface that shimmers and shifts as the eye moves across it. In many ways, the structure of Jeux d’air echoes the techniques and aesthetic approach of the Abstract Expressionists, many of whom Dorazio had met while living in New York during the early 1950s.