Lot Essay
"Scelgo di utilizzare materiali poveri per testimoniare che possono essere ancora utili. La povertà di un medium non è un simbolo: è un congegno per dipingere".
"I choose to use poor materials to prove that they could still be useful. The poorness of a medium is not a symbol: it is a device for painting".
ALBERTO BURRI
Luccicante e ruvida, Pittura risale alla fase iniziale che vide Burri cimentarsi nei dipinti materici. Una ruvida miscela di pietra pomice, dense gocce di pittura e linee fluide prendono il sopravvento sugli strati trasparenti di vinavil dando vita a un lavoro logoro e drammaticamente intenso che prende parte all'esistenza dei materiali e delle cose. Realizzata nel 1951, quest'opera appartiene al momento cruciale in cui Burri, insieme a Mario Ballocco, Ettore Colla e Giuseppe Capogrossi, formò il Gruppo Origine, sodalizio seminale benché di breve durata. Cercando di ritornare ai principi fondamentali che l'arte astratta dovrebbe trasmettere - pura emozione - il loro manifesto fondativo rinunciava alle 'forme apertamente tridimensionali' e auspicava 'una semplificazione dell'uso del colore limitandolo alla sua funzione espressiva più semplice, perentoria e incisiva' (Manifesto del Gruppo Origine Manifesto citato in https://www.tate.org.uk/art/art-terms/g/gruppo-origine [consultato il 16 febbraio 2018]). Avendo in mente questo obiettivo e sfidando audacemente la venerabile tradizione dell'arte figurativa italiana, Burri iniziò a 'dipingere' con materiali non pittorici; elementi che, se applicati alla tela, sostituivano, attraverso l'aggiunta di altre proprietà, molte delle funzioni un tempo assolte dal colore.
Nell'opera Pittura niente è liscio, lucido o artificiale; Burri preferisce mettere in scena, sulla superficie della tela, pittura a olio, vinavil e pietra in polvere per ottenere effetti drammatici, facendo sì che questi mezzi non convenzionali si scontrino e si impongano, e al tempo stesso si abbraccino e dissolvano l'uno nell'altro. Condizionato dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale, che visse in prima persona come medico militare, Burri seleziona una tavolozza di colori cupa e semplici materiali di scarto per presentare le ferite, le tensioni e i drammi della recente sofferenza. Quest'opera rappresenta quindi un momento decisivo, un ponte di collegamento, nella ricerca dell'artista finalizzata a reinventare il collage; grazie a questo processo giungerà alla creazione dei suoi lavori più famosi: i sacchi.
Attraverso l'uso insolito di materiali 'poveri' e tecniche innovative, Pittura rappresenta un significativo precursore del rigoroso linguaggio astratto ancorato alla profondità materica che si sarebbe poi messo in atto in Italia e altrove, come testimoniano sia i Combines di Robert Rauschenberg sia il più ampio movimento dell'Arte Povera.
Glistening and textured, Pittura belongs to the earliest period of Burri’s celebrated material paintings. Roughened by the mixture of pumice stone, bold drips of paint and free flowing lines take over the transparent layers of vinavil to produce a worn and dramatically intense work that shares the existential life of materials and things. Executed in 1951, this work dates from the crucial year when Burri, together with Mario Ballocco, Ettore Colla and Giuseppe Capogrossi, formed the short-lived but seminal Gruppo Origine (origin group). Seeking to return to the fundamentals of what abstract art ought to convey – pure emotion – their founding manifesto renounced ‘openly three-dimensional forms’ and argued for ‘the reduction of colour to its simplest, peremptory and incisive expressive function’ (Gruppo Origine Manifesto quoted in https://www.tate.org.uk/art/art-terms/g/gruppo-origine [accessed February 16 2018]). With this end in mind, and audaciously challenging the revered tradition of Italian figurative art, Burri began ‘painting’ with non-painterly materials; materials which, when applied to canvas, replaced much of the function of colour by adding other properties.
In Pittura, nothing is smooth, polished or artificial; instead, Burri stages oil paint, vinavil and powdered stone across the pictorical surface to dramatic ends, encouraging these unconventional media to collide and assert themselves as they embrace and dissolve into one another. Influenced by the tragedy of World War II, which he experienced first-hand as a combat medic, Burri selects a sombre colour palette and simple, discarded materials to present the wounds, tensions and dramas of this recent torment. In this way, the present work represents a pivotal moment, a bridge, in Burri’s quest to re-invent collage which eventually lead to his most recognized works: the sacchi. With its novel use of 'poor' materials and innovative technique, Pittura also represents an important precursor to the rigorous abstract language anchored in material depth which would exert itself both in Italy and further afield, as is revealed both in the Combines of Robert Rauschenberg and in the wider Arte Povera movement.
"I choose to use poor materials to prove that they could still be useful. The poorness of a medium is not a symbol: it is a device for painting".
ALBERTO BURRI
Luccicante e ruvida, Pittura risale alla fase iniziale che vide Burri cimentarsi nei dipinti materici. Una ruvida miscela di pietra pomice, dense gocce di pittura e linee fluide prendono il sopravvento sugli strati trasparenti di vinavil dando vita a un lavoro logoro e drammaticamente intenso che prende parte all'esistenza dei materiali e delle cose. Realizzata nel 1951, quest'opera appartiene al momento cruciale in cui Burri, insieme a Mario Ballocco, Ettore Colla e Giuseppe Capogrossi, formò il Gruppo Origine, sodalizio seminale benché di breve durata. Cercando di ritornare ai principi fondamentali che l'arte astratta dovrebbe trasmettere - pura emozione - il loro manifesto fondativo rinunciava alle 'forme apertamente tridimensionali' e auspicava 'una semplificazione dell'uso del colore limitandolo alla sua funzione espressiva più semplice, perentoria e incisiva' (Manifesto del Gruppo Origine Manifesto citato in https://www.tate.org.uk/art/art-terms/g/gruppo-origine [consultato il 16 febbraio 2018]). Avendo in mente questo obiettivo e sfidando audacemente la venerabile tradizione dell'arte figurativa italiana, Burri iniziò a 'dipingere' con materiali non pittorici; elementi che, se applicati alla tela, sostituivano, attraverso l'aggiunta di altre proprietà, molte delle funzioni un tempo assolte dal colore.
Nell'opera Pittura niente è liscio, lucido o artificiale; Burri preferisce mettere in scena, sulla superficie della tela, pittura a olio, vinavil e pietra in polvere per ottenere effetti drammatici, facendo sì che questi mezzi non convenzionali si scontrino e si impongano, e al tempo stesso si abbraccino e dissolvano l'uno nell'altro. Condizionato dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale, che visse in prima persona come medico militare, Burri seleziona una tavolozza di colori cupa e semplici materiali di scarto per presentare le ferite, le tensioni e i drammi della recente sofferenza. Quest'opera rappresenta quindi un momento decisivo, un ponte di collegamento, nella ricerca dell'artista finalizzata a reinventare il collage; grazie a questo processo giungerà alla creazione dei suoi lavori più famosi: i sacchi.
Attraverso l'uso insolito di materiali 'poveri' e tecniche innovative, Pittura rappresenta un significativo precursore del rigoroso linguaggio astratto ancorato alla profondità materica che si sarebbe poi messo in atto in Italia e altrove, come testimoniano sia i Combines di Robert Rauschenberg sia il più ampio movimento dell'Arte Povera.
Glistening and textured, Pittura belongs to the earliest period of Burri’s celebrated material paintings. Roughened by the mixture of pumice stone, bold drips of paint and free flowing lines take over the transparent layers of vinavil to produce a worn and dramatically intense work that shares the existential life of materials and things. Executed in 1951, this work dates from the crucial year when Burri, together with Mario Ballocco, Ettore Colla and Giuseppe Capogrossi, formed the short-lived but seminal Gruppo Origine (origin group). Seeking to return to the fundamentals of what abstract art ought to convey – pure emotion – their founding manifesto renounced ‘openly three-dimensional forms’ and argued for ‘the reduction of colour to its simplest, peremptory and incisive expressive function’ (Gruppo Origine Manifesto quoted in https://www.tate.org.uk/art/art-terms/g/gruppo-origine [accessed February 16 2018]). With this end in mind, and audaciously challenging the revered tradition of Italian figurative art, Burri began ‘painting’ with non-painterly materials; materials which, when applied to canvas, replaced much of the function of colour by adding other properties.
In Pittura, nothing is smooth, polished or artificial; instead, Burri stages oil paint, vinavil and powdered stone across the pictorical surface to dramatic ends, encouraging these unconventional media to collide and assert themselves as they embrace and dissolve into one another. Influenced by the tragedy of World War II, which he experienced first-hand as a combat medic, Burri selects a sombre colour palette and simple, discarded materials to present the wounds, tensions and dramas of this recent torment. In this way, the present work represents a pivotal moment, a bridge, in Burri’s quest to re-invent collage which eventually lead to his most recognized works: the sacchi. With its novel use of 'poor' materials and innovative technique, Pittura also represents an important precursor to the rigorous abstract language anchored in material depth which would exert itself both in Italy and further afield, as is revealed both in the Combines of Robert Rauschenberg and in the wider Arte Povera movement.