Giorgio Morandi (1890-1964)
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… Read more DA UNA COLLEZIONISTA PRIVATA PROPERTY OF A LADY
Giorgio Morandi (1890-1964)

Natura morta

Details
Giorgio Morandi (1890-1964)
Natura morta
firmato Morandi (in basso a destra)
olio su tela
cm 34x46
Eseguito nel 1947
Provenance
Collezione G. Mattioli, Milano
Galleria Bergamini, Milano
Galleria il Mappamondo, Milano
Galleria Marescalchi, Bologna
Collezione privata, Milano
Literature
L. Vitali, Morandi. Catalogo generale, Milano 1977, n. 569 (illustrato)
Exhibited
Firenze, La Strozzina, Arte moderna in una raccolta italiana, 1953
Milano, Galleria Bergamini, Mostra di Natale, 1957-58, cat.
Milano, Galleria Bergamini, Mostra di Natale, 1959-60, cat.
Milano, Galleria Bergamini, Mostra di Natale, 1963-64, cat.
Napoli, Palazzo Reale, La natura morta italiana, 1964, cat., p. 141, n. 342 (in elenco); n. 154a (illustrato); poi Zurigo, Kunsthaus, Das Italienische Stilleben, 1964-1965, cat., p. 60, n. 199 (in elenco); poi Rotterdam, Boymans-van Beuningen Museum, 1965, cat., p. 60, n. 199 (in elenco)
Parigi, Galerie Villand & Galanis, Morandi, 1968-1969, cat., n. 23 (illustrato)
Special Notice
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.
Further Details
'STILL LIFE'; SIGNED LOWER RIGHT; OIL ON CANVAS
Sale Room Notice
La licenza di esportazione è stata richiesta per il presente lotto.
An export license has been requested for the present lot.

Brought to you by

Renato Pennisi
Renato Pennisi

Lot Essay

Nello studio in via Fondazza, a Bologna, dove ha lavorato per oltre cinquant’anni, Giorgio Morandi ha prodotto splendide nature morte che raffigurano oggetti di uso comune parte della sua vita quotidiana. Nei suoi dipinti esplora appieno le potenzialità poetiche di questo genere, e dona un senso di contemplazione atemporale. Gli elementi presenti con più frequenza sulle sue tele – bottiglie di vetro, vasi e ciotole di ceramica, ma anche semplici vasi di latta – sono al centro delle composizioni fin dai primi anni della sua prolifica carriera. Tutti questi oggetti, assemblati in modo apparentemente casuale, sono stati accuratamente selezionati e spesso acquistati dall’artista stesso nei mercati delle pulci locali. Alcuni manufatti della piccola collezione che conservava nel suo studio, come il vaso bianco cilindrico che si distingue per un collo bulboso e che connota questa composizione, si ripresentano in diverse forme e combinazioni in tutta la sua opera.
Realizzati nei toni delicati e smorzati dei colori avorio, grigio e ocra, gli oggetti domestici della Natura morta del 1947 appaiono sulla tela in una stretta conformazione a grappolo. Insieme formano una singola unità, quasi si fondessero tra loro, sebbene gli elementi in primo piano si sovrappongano tra di loro e oscurino parzialmente quelli sul retro. Questo gruppo di oggetti casalinghi è stato privato di tutte le tracce della loro vita precedente: essendo incorporati in questa scena, sono stati estratti dal loro contesto originale e si presentano come elementi astratti da ammirare unicamente per le qualità formali. Il volume e la linea diventano il fulcro della composizione, e Morandi gioca abilmente con la percezione dello spazio da parte di chi guarda, implicando subito che gli oggetti esistano in una tridimensionalità e allo stesso tempo vi convergano in un modo che non rispetta le regole e la logica di un modello tridimensionale dell’universo fisico. Immerso in una luce mossa e offuscata, solo una minima traccia di ombra oscura l’orlo dei vasi in primo piano. Questo gruppo enigmatico e completamente anonimo di oggetti domestici mantiene una forte presenza all’interno della composizione, e attira l’osservatore nel mondo silenzioso e privato in cui vive, offrendogli un tranquillo spazio di meditazione.

Working in the same studio located on the Via Fondazza in Bologna for over fifty years, Giorgio Morandi produced exquisite still lives of everyday objects that surrounded him in his daily life. Resonating with a sense of timeless contemplation, in his paintings the artist explores the poetic potential of the genre to its fullest extent. The objects most frequently featured on his canvases – glass bottles, ceramic vases and bowls, as well as simple tin vessels – remained the central focus of Morandi’s compositions from the earliest years of his prolific career. Seemingly randomly put together, all of these items were carefully selected and often sourced from the local flea markets by the artist himself. Certain objects from the small collection he kept in his studio, such as the white cylindrical vase with a distinct bulbous neck featured in the present composition, reoccur in different guises and arrangements throughout his oeuvre.
Executed in delicate, muted tones of ivory, grey and ochre, the household objects featured in the 1947 Natura morta appear on the canvas in a tightly clustered formation. Together they form a single unit, almost merging together as objects on the foreground overlap with one another and partially obscure those at the back. This group of household items have been stripped of all traces of their former life – as they have been incorporated into this scene, they are extracted from their original context and stand as abstract objects that are to be admired solely for their formal qualities. Volume and line become the principal focus of this composition; and Morandi cleverly toys with the beholder’s perception of space, implying at once that the objects featured within it exist in a three-dimensional space whilst simultaneously converging them together in a manner which does not comply with the rules and logic of a three-parameter model of the physical universe. Immersed in muted, blurred light, only a faintest hint of a shadow adorns the edges of the vessels in the foreground. This enigmatic and completely anonymous group of household objects retains a powerful presence within the composition, drawing the beholder into the tranquil and private world that they inhabit as well as offering them a quiet space for meditation.

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