Lot Essay
Nei primi anni del dopoguerra, all'inizio dell'estate, io e mia madre lasciavamo Torino per andare a trascorrere le vacanze ad Albissola Marina. A quell’epoca era il tradizionale luogo di incontro di alcuni dei più promettenti artisti italiani, tra cui Lucio Fontana, Felice Casorati, Aligi Sassu e molti altri. Questi erano attratti non solo dalla presenza di forni e laboratori per la ceramica ma anche dalla possibilità di un confronto amichevole tra diversi talenti che iniziavano ad ottenere un riconoscimento locale e internazionale.
Ero una simpatica bambina di dieci anni e mia madre, desiderosa di imparare a lavorare la ceramica, mi portava ogni giorno nello studio di Tullio Mazzotti, soprannominato Tullio d'Albissola, studio che era frequentato da Lucio Fontana e da altri artisti che avevano il loro atelier all’interno di alcune case del centro storico. Nello studio di Lucio incontrai sua moglie Teresita e altri artisti con i quali si sviluppò rapidamente una bella amicizia. Presto Fontana, Sassu e Casorati, colpiti dalla grazia del mio viso, mi chiesero di posare per loro, e io accettai. Un giorno, mentre eravamo nel suo studio, Lucio mostrò a mia madre un'opera in ceramica, la chiamò "riflessata", rappresentava due "colombe innamorate". Le chiese se fosse disposta a comprarla. Mia madre accettò e da allora fa parte della nostra collezione privata. In seguito mia madre mi raccontò che Lucio, che inizialmente aveva pensato di tenere l'opera per sé, fu mosso dalla volontà di vederla tra le mani di una persona amica.
In the years after the war, in early summer, my mother and I were leaving Turin to go and spend the holidays in Albissola Marina. At that time Albissola was the traditional meeting place of some of the most promising Italian artists, including Lucio Fontana, Felice Casorati, Sassu and many others, attracted not only by the presence of ovens and workshops for ceramics but also by the possibility of a friendly confrontation between different talents that were beginning to obtain the local and international recognition.
I was a cute little girl of ten years old and my mother, who was keen for me to learn to work with ceramics, took me every day to the studio of Tullio Mazzotti, nicknamed Tullio d'Albissola, that was attended by Lucio Fontana and other artists who had their atelier in some houses of the old town. I met in the studio Lucio, his wife Teresita and other artists with whom I quickly developed a nice friendship. Soon Lucio, Sassu and Casorati, who said they were impressed by the grace of my face, asked me to pose for them, and I accepted. One day when we were going to visit him in his studio, Lucio showed my mother a work in ceramic, he called it "riflessata" and it represented two "doves in love". He asked if she was willing to buy it. My mother bought it and since then there they have been in our private collection. In years that followed my mother told me that Lucio, who had initially thought about keeping the work, was keen that it remained in the hands of a friend.
Maria Vittoria Bardanzellu
Ero una simpatica bambina di dieci anni e mia madre, desiderosa di imparare a lavorare la ceramica, mi portava ogni giorno nello studio di Tullio Mazzotti, soprannominato Tullio d'Albissola, studio che era frequentato da Lucio Fontana e da altri artisti che avevano il loro atelier all’interno di alcune case del centro storico. Nello studio di Lucio incontrai sua moglie Teresita e altri artisti con i quali si sviluppò rapidamente una bella amicizia. Presto Fontana, Sassu e Casorati, colpiti dalla grazia del mio viso, mi chiesero di posare per loro, e io accettai. Un giorno, mentre eravamo nel suo studio, Lucio mostrò a mia madre un'opera in ceramica, la chiamò "riflessata", rappresentava due "colombe innamorate". Le chiese se fosse disposta a comprarla. Mia madre accettò e da allora fa parte della nostra collezione privata. In seguito mia madre mi raccontò che Lucio, che inizialmente aveva pensato di tenere l'opera per sé, fu mosso dalla volontà di vederla tra le mani di una persona amica.
In the years after the war, in early summer, my mother and I were leaving Turin to go and spend the holidays in Albissola Marina. At that time Albissola was the traditional meeting place of some of the most promising Italian artists, including Lucio Fontana, Felice Casorati, Sassu and many others, attracted not only by the presence of ovens and workshops for ceramics but also by the possibility of a friendly confrontation between different talents that were beginning to obtain the local and international recognition.
I was a cute little girl of ten years old and my mother, who was keen for me to learn to work with ceramics, took me every day to the studio of Tullio Mazzotti, nicknamed Tullio d'Albissola, that was attended by Lucio Fontana and other artists who had their atelier in some houses of the old town. I met in the studio Lucio, his wife Teresita and other artists with whom I quickly developed a nice friendship. Soon Lucio, Sassu and Casorati, who said they were impressed by the grace of my face, asked me to pose for them, and I accepted. One day when we were going to visit him in his studio, Lucio showed my mother a work in ceramic, he called it "riflessata" and it represented two "doves in love". He asked if she was willing to buy it. My mother bought it and since then there they have been in our private collection. In years that followed my mother told me that Lucio, who had initially thought about keeping the work, was keen that it remained in the hands of a friend.
Maria Vittoria Bardanzellu