Lot Essay
Questo dipinto sembra da collegare alla lettura dell'Apocalisse, con un legame di ispirazione più che di puntuale illustrazione (ma ricordiamo che all'apertura del secondo sigillo apparve "un cavallo rosso, e a colui che vi stava sopra fu dato il potere di togliere la pace dalla terra e di far si che gli uomini si sgozzassero tra di loro".
Torna l'immagine del cavallo infuriato (che qui ricorda la celebre Guerre del Doganiere Rousseau) mentre si accentua l'uso dei "graffi" sulla pasta del colore.
L'iconografia del deserto, con teschi tibie e serpenti tra le zampe del cavallo fa pensare immediatamente al San Giorgio di Carpaccio.
Il titolo e la data 1930 compaiono in un disegno (Appella, n. 140)
da M. Fagiolo Dell'Arco, V. Rivosecchi, Scipione. Vita e Opere, Torino 1998 p. 312, n. 62
Torna l'immagine del cavallo infuriato (che qui ricorda la celebre Guerre del Doganiere Rousseau) mentre si accentua l'uso dei "graffi" sulla pasta del colore.
L'iconografia del deserto, con teschi tibie e serpenti tra le zampe del cavallo fa pensare immediatamente al San Giorgio di Carpaccio.
Il titolo e la data 1930 compaiono in un disegno (Appella, n. 140)
da M. Fagiolo Dell'Arco, V. Rivosecchi, Scipione. Vita e Opere, Torino 1998 p. 312, n. 62