Lucio Fontana (1899-1968)
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… Read more
Lucio Fontana (1899-1968)

Concetto spaziale, Teatrino

Details
Lucio Fontana (1899-1968)
Concetto spaziale, Teatrino
idropittura su tela e legno laccato
cm 74,8x73,5
Eseguito nel 1964
Provenance
Collezione privata, Bologna
Literature
E. Crispolti, Lucio Fontana, Catalogue Raisonné, Bruxelles 1974, vol. II, p. 168, n. 64 TE 8 (illustrato)
E. Crispolti, Fontana. Catalogo generale, Milano 1986, vol. II, p. 589, n. 64 TE 8 (illustrato)
V. Vercelloni, L'avventura del design: Gavina, Milano 1987, p. 18, n. 4 (illustrato)
R. Orsini, Dino Gavina. Ultranazionale. Ultramobile, Bologna 1998, p. 32, n. 3 (illustrato)
E. Crispolti, Lucio Fontana. Catalogo ragionato di sculture, dipinti e ambientazioni, Milano 2006, tomo II, p. 774, n. 64 TE 8 (illustrato)
Exhibited
Padula, Certosa di San Lorenzo, Barocco e Mediterraneo, giugno - settembre 1998, cat., p. 103 (illustrato)
Special Notice
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.

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Lot Essay

"I Teatrini, creati tra il 1964 ed il 1966, sono costituiti da una tela monocroma, bucata e posta a sfondo di una cornice di legno laccato, che crea un ipotetico palcoscenico. La cornice sagomata evidenzia i buchi praticati sulla tela e annulla l'opposizione tra il contorno e lo sfondo attraverso il gioco cromatico dei due elementi, spesso della stessa tonalità". (AA.VV., Lucio Fontana. Luce e colore, Genova 2009, p. 223)

I teatrini sono stati esposti per la volta in occasione della personale tenutasi presso la Galleria Apollinaire a Milano tra ottobre e novembre 1965. Essi "rappresentano un'ipotesi di figurazione spaziale, ove il cielo spazialmente solcato da buchi in diverse costellazioni ci appare attraverso la riquadratura della cornice che ha lembi variamente figurati. Fontana parlerà di spazialismo realista.
I primissimi suggeriscono forme astratte - come l'opera in questione, risalente al 1964 - tuttavia ben presto subentrano riferimenti figurativi. (...) La tipologia delle forme figurate sui lembi delle cornici è assai varia (...) ed è chiaro che l'essenzialità della configurazione e del gioco cromatico, appunto mono o bicromatico, dei teatrini ci riporta nell'orizzonte della disinvolta immediatezza delle figure Pop. E questi teatrini rappresentano proprio la ulteriore, originalissima e non marginale risposta di Fontana alla problematica della Pop art, e con timbro personalissimo in questa infondo insistono, al livello qualitativo dei più alti vertici creativi fontaniani".
(E. Crispolti, Fontana. Catalogo generale, Milano 1986, vol. I, p. 24-25)