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"I Teatrini, creati tra il 1964 ed il 1966, sono costituiti da una tela monocroma, bucata e posta a sfondo di una cornice di legno laccato, che crea un ipotetico palcoscenico. La cornice sagomata evidenzia i buchi praticati sulla tela e annulla l'opposizione tra il contorno e lo sfondo attraverso il gioco cromatico dei due elementi, spesso della stessa tonalità". (AA.VV., Lucio Fontana. Luce e colore, Genova 2009, p. 223)
I teatrini sono stati esposti per la volta in occasione della personale tenutasi presso la Galleria Apollinaire a Milano tra ottobre e novembre 1965. Essi "rappresentano un'ipotesi di figurazione spaziale, ove il cielo spazialmente solcato da buchi in diverse costellazioni ci appare attraverso la riquadratura della cornice che ha lembi variamente figurati. Fontana parlerà di spazialismo realista.
I primissimi suggeriscono forme astratte - come l'opera in questione, risalente al 1964 - tuttavia ben presto subentrano riferimenti figurativi. (...) La tipologia delle forme figurate sui lembi delle cornici è assai varia (...) ed è chiaro che l'essenzialità della configurazione e del gioco cromatico, appunto mono o bicromatico, dei teatrini ci riporta nell'orizzonte della disinvolta immediatezza delle figure Pop. E questi teatrini rappresentano proprio la ulteriore, originalissima e non marginale risposta di Fontana alla problematica della Pop art, e con timbro personalissimo in questa infondo insistono, al livello qualitativo dei più alti vertici creativi fontaniani".
(E. Crispolti, Fontana. Catalogo generale, Milano 1986, vol. I, p. 24-25)
I teatrini sono stati esposti per la volta in occasione della personale tenutasi presso la Galleria Apollinaire a Milano tra ottobre e novembre 1965. Essi "rappresentano un'ipotesi di figurazione spaziale, ove il cielo spazialmente solcato da buchi in diverse costellazioni ci appare attraverso la riquadratura della cornice che ha lembi variamente figurati. Fontana parlerà di spazialismo realista.
I primissimi suggeriscono forme astratte - come l'opera in questione, risalente al 1964 - tuttavia ben presto subentrano riferimenti figurativi. (...) La tipologia delle forme figurate sui lembi delle cornici è assai varia (...) ed è chiaro che l'essenzialità della configurazione e del gioco cromatico, appunto mono o bicromatico, dei teatrini ci riporta nell'orizzonte della disinvolta immediatezza delle figure Pop. E questi teatrini rappresentano proprio la ulteriore, originalissima e non marginale risposta di Fontana alla problematica della Pop art, e con timbro personalissimo in questa infondo insistono, al livello qualitativo dei più alti vertici creativi fontaniani".
(E. Crispolti, Fontana. Catalogo generale, Milano 1986, vol. I, p. 24-25)