Ottone Rosai (1895-1957)
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Ottone Rosai (1895-1957)

Monte alle Croci

细节
Ottone Rosai (1895-1957)
Monte alle Croci
firmato e datato O. Rosai 29 (in basso a destra)
olio su tela
cm 40x30,2
Eseguito nel 1928-29
Autentica di L. Cavallo su fotografia, Milano, in data 8 ottobre 2011
来源
Collezione Piero Vallecchi, Firenze
出版
D. Garrone, Pittura di Rosai, in "L'Impero d'Italia", Roma, 6 novembre 1930, (illustrato)
P.C. Santini, Rosai, Firenze 1960, n. 121 (illustrato, datato 1928 o 1929)
展览
Milano, Galleria del Milione, Ottone Rosai, novembre 1930, cat., (illustrato, datato 1928)
Firenze, Palazzo Strozzi, Mostra dell'opera di Ottone Rosai, 1911-1957, maggio - giugno 1960, cat., n. 95 (datato 1928 o 1929)
注意事项
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.

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La tela proviene da Piero Vallecchi, uno dei due figli di Attilio Vallecchi, stampatore della rivista Lacerba (Firenze, 1913-1915), intimo di Rosai, suo maggiore collezionista ed editore dei suoi libri. Piero ereditò dal padre metà della collezione fra cui capolavori di Rosai come Serenata (1920) e questo piccolo paesaggio, documento di un periodo particolarmente intenso e raro della sua pittura.
Pier Carlo Santini, nella scheda per il catalogo del 1960, cit.: "Quando il dipinto fu esposto al Milione non era ancora datato, e sul catalogo è datato 1928; per questa ragione segnamo i due anni. Un disegno, a cui certo Rosai ha guardato per questo quadro, datato 1925, è pubblicato dal Gatto [A. Gatto, Disegni di Ottone Rosai, Edizione del Cavallino, Venezia, 1939, tav. 2]."
Da condividere la doppia data, 1928 o 1929: senz'altro nell'ambito di questo periodo la realizzazione del quadro. La conduzione appare di getto, spontanea; l'insieme valorizzato da tocchi freschissimi come i verdi chiari sulla destra, i bianchi sul muretto e sulla strada che assorbono le ombre, l'azzurro rabbrividito da fiocchi bianchi nello squarcio di cielo.
Un ordine d'impaginato ricco di luci lavorate con velature a chiaroscuro come ritroviamo nelle opere degli anni Trenta, con dimensioni ampliate. In questo caso è concentrato il palpito della vegetazione ai lati della strada che quasi viene custodita dagli alberi. È creata una disposizione di movimento vegetante anche al muricciolo e al selciato.
Il dettaglio del lampione riporta a qualche particolare dei primi anni Venti e il casolare è come nascosto in questo clima umbratile. Rosai è in cerca di sensazioni, raccoglie gli umori della campagna che si fonde con le propaggini cittadine; sensazioni insinuanti che danno soluzioni liriche alla presenza reale. (L. Cavallo)