Giulio Paolini (N. 1940)
Giulio Paolini (N. 1940)
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Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… 显示更多 DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE PRIVATA EUROPEA
Giulio Paolini (N. 1940)

Unalinea

细节
Giulio Paolini (N. 1940)
Unalinea
firma, titolo e data Giulio Paolini / Unalinea / 1966 (sul retro dell'elemento di sinistra)
tempera su tre tele grezze
cm 56,8x79x65,5
Eseguito nel 1966
来源
Galleria Notizie, Torino
Collezione privata, Torino
出版
AA. VV. Catalogo nazionale Bolaffi d'arte moderna n. 10, vol. I: Critico - finanziario, Torino 1975, p. 379 (illustrato)
M. Disch, Giulio Paolini, catalogo ragionato, Milano 2008, vol. I, p. 131, n. 104 (illustrato)
注意事项
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.
更多详情
PROPERTY FROM AN IMPORTANT PRIVATE EUROPEAN COLLECTION
'UNALINEA' (ONELINE); SIGNED, TITLED AND DATED ON THE REVERSE; TEMPERA ON THREE UMPRIMED CANVASES

拍品专文

"Nel 1960 i miei lavori tendevano a rendere impersonale l'opera e tutti i più consueti elementi visuali (forme e colori) venivano eliminati; mi limitavo a indicare le condizioni dell'impostazione spaziale nella quale il dipinto avrebbe potuto esistere... Di conseguenza lavoravo con pannelli nudi che avevano lo scopo di affrontare il problema strutturale costituito dall'immagine sul muro...".

"In 1960 my output tended to depersonalize the work to the extent that all the normal visual elements (forms and colours) were eliminated, and it was limited to indicating the conditions of the spatial setting in which the picture could have existed… I subsequently worked with bare panels that were intended to address the structural problem of the picture on the wall…’".

GIULIO PAOLINI

Realizzata nel 1966, in seguito alla sua iniziale escursione nell'Arte Povera, Unalinea è un esempio interessante dei primi lavori concettuali di Giulio Paolini. L'artista non era interessato all'elaborazione di immagini o forme scultoree, bensì alla rivelazione di motivi e significati che giacciono alla base della vicenda artistica. Paolini è infatti noto per creare opere d'arte dall'esito aperto che contemporaneamente esplorano ed esprimono la strana natura del loro essere. Semplice e misteriosa al tempo stesso, Unalinea appartiene a una specifica serie di lavori nei quali Paolini si trova ad approfondire il problema dello spazio come assoluto. Prendendo spunto dall'autonoma affermazione degli Achromes di Manzoni, questi lavori consistono nel montaggio di diverse tele bianche su telai lignei affinché si adattino in modi differenti ai confini spaziali dell'ambiente che li circonda. Facendo leva sulla stessa materialità che le connota, essi cercano di identificarsi con lo spazio così da condurre il fruitore a "vedere".
Nell'opera Unalinea, tre identici segmenti circolari di tela grezza sono disposti in modo radiale rispetto alle coordinate di un angolo; questi creano un lavoro tridimensionale che gioca con la prospettiva, confondendo i confini convenzionali della percezione. Scardinando le garanzie tradizionali del fare artistico – colore, materiale e forma – Paolini sceglie di negare allo spettatore la possibilità di identificare il dipinto come un ricettacolo di segni e simboli decifrabili. Al contrario, l'opera Unalinea invita il fruitore a guardare nel suo vuoto misterioso e, così facendo, a individuare con attenzione l'area in cui l'atto del "vedere" si rafforza per diventare l'immagine: il momento mistico in cui la materia diventa arte.
La prospettiva in Unalinea non è strumentale alla costruzione pittorica della realtà, l'artista si serve di questo approccio visuale per mettere in discussione l'azione del dipingere e del fare arte. Come spiega lo stesso Paolini, "La mia intera opera si concentra su un'immagine, l'immagine prodotta dal nostro sistema di messa a fuoco (diaframma) tra lo spazio del dipinto e quello dell'oggetto. Come se fossimo in uno specchio ideale che riflette il fenomeno ma che, contemporaneamente, ci consente di identificare ciò che lo costituisce" (G. Paolini, citato in Giulio Paolini, catalogo della mostra, Museum of Modern Art, Oxford, 1980, p. 4). Unalinea è un lavoro sorprendente e profondamente intellettuale che contiene il fondamento dell'opera pionieristica concettuale di Paolini, un'indagine erudita nella natura dell'arte e nella profonda relazione tra spazio, oggetto e spettatore.


Executed in 1966, following his initial excursions in Arte Povera, Unalinea is a tantalizing example of Giulio Paolini’s early conceptual work. Interested not in the elaboration of images or sculptural forms, but in the revelation of the motives and the means that lie at the foundation of the artistic fact, Paolini is celebrated for creating open-ended works that simultaneously explore and express the strange nature of their own being. Simple yet mysterious, Unalinea belongs to a specific series of works wherein Paolini investigated the problem of space as an absoluteness. Taking his cue from the autonomous self-assertion of Manzoni's Achromes, these works consist of a number of blank canvases mounted on wooden frames that adapt themselves in different ways to the spatial confines of their surroundings. By referring to their own materiality, these works attempt to identify with space in ways that encourage the viewer to ‘see’.
In Unalinea, three identical circular segments of raw canvas are arranged centrifugally according to the coordinates of an angle, creating a three-dimensional work that plays with perspective and blurs the conventional boundaries of perception. Discarding the traditional guarantees of artistic activity – colour, material, and form – Paolini denies the viewer the ability to identify the picture as a container of decipherable signs and symbols. Instead, Unalinea invites the viewer to gaze into its mysterious void, and, in so doing, precisely defines the area where the act of ‘seeing’ congeals to become the picture – the mystical moment where matter becomes art. The perspective play at work in Unalinea is not an instrument for the painterly construction of reality, but rather a visual approach employed by the artist to question the act of painting and making art. As Paolini has explained, 'My whole oeuvre turns on an image, the image of our system of focusing (diaphragm) between the picture space and the object space; as in an ideal mirror, which reflects phenomena, but also lets us see that which constitutes it’ (G. Paolini, quoted in Giulio Paolini, exh. cat., Museum of Modern Art, Oxford, 1980, p. 4). An erudite inquiry into the nature of art and the relationship between space, object and spectator, Unalinea is a striking and deeply intellectual work that carries the seed of Paolini’s pioneering conceptual oeuvre.

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