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“Vorrei far sapere che amo la palla di carta l’igloo e le scarpe di filo la felce i canti del grillo, amo la realtà la funzione di una palla di carta di un igloo di scarpe di filo di una felce di canti di un grillo, vorrei far sapere che amo queste cose orizzontali come affermazioni di una nuova fisiologia, ma ancor più chi le ha usate per sé, che ora io posso riconoscermi”.
“I’d like you to know that I love the ball of paper the igloo and the thread shoes the fern the cricket noises, I love the reality the function of a ball of paper of an igloo of thread shoes of a fern of cricket noises, I’d like you to know that I love these horizontal things like affirmations of a new physiology, but even more those who have used them for their own purposes, so that now I can recognize myself”.
PIER PAOLO CALZOLARI
Realizzata nel 1974, l'opera Un Eroe somiglia a risulta un lavoro intrigante di Pier Paolo Calzolari che esemplifica le contemplazioni post-minimaliste dell'artista nei confronti di luce, ombra, materia e tempo.
Confinante con la scultura e la pittura, Calzolari ha modellato in un'alchimia personale materiali non stabili e organici con oggetti quotidiani e ready made, nei quali fenomenologia, filosofia e poesia si mescolano in modo evocativo. Un enorme dipinto bianco, leggermente macchiato con olio ambrato e sottili macchie di vernice, è stato perforato con una sottile barra di metallo, sopra la quale è stampigliato il titolo enigmatico del lavoro: UN EROE SOMIGLIA A. Giusto al di sotto del dipinto vi è un binario ferroviario giocattolo, completo del suo treno funzionante, dal quale spunta una barra di metallo alta e sottile, coronata in modo precario da una singola piuma. Poiché sia lo spettatore sia il treno si muovono, l'opera crea un accattivante gioco di luci e ombre che si sposta e serpeggia tra la tela bianca e ipnotica, e il muro stesso.
Uno dei primi sostenitori del movimento italiano dell'Arte Povera, che aveva chiamato a sé artisti quali Alberto Burri e Alighiero Boetti, Calzolari si trovò spesso a incorporare materiali comuni nelle sue composizioni. L'esplorazione di elementi così come di tecniche non convenzionali ha dato enfasi all'intrinseco valore artistico di questi elementi quotidiani, promuovendoli al rango di arte superiore, e sfidando i valori estetici del passato. Il movimento guadagnò rilievo negli anni '60 e '70, quando rinvigorì la tradizione artistica italiana che si era vanificata nei decenni successivi la Seconda Guerra Mondiale. Calzolari sostiene che, come artista, "la frattura di questo momento ha rappresentato una grande opportunità... avevamo bisogno di esplorare, di riscoprire il significato delle cose - ogni cosa era collassata, anche i vecchi valori. Così ci siamo trovati a dover definire nuovamente il valore di ciò che ci circonda" (P. Calzolari, citato in J. Helmke, ‘Q with Pier Paolo Calzolari’, in Blouin Modern Painters, febbraio 2016, p. 66). In lavori come Un Eroe somiglia a, Calzolari infonde la sua composizione di una qualità eterea, meditativa, dove eleva in modo eloquentemente l'apparente "banale" a nuove altezze eroiche.
Executed in 1974, Un Eroe somiglia a (A Hero looks like) is an intriguing work by Pier Paolo Calzolari which exemplifies the artist’s Post-minimalist contemplations of light, shadow, matter and time. In a borderline combination of sculpture and painting, Calzolari has fashioned a personal alchemy of non-stable and organic materials with everyday and readymade objects, in which phenomenology, philosophy and poetry blend evocatively. A vast white painting, lightly stained with amber oil marks and subtle flecks of paint, has been perforated with a thin metal bar, above which is stencilled the work’s enigmatic title: UN EROE SOMIGLIA A (A Hero Looks Like). Just below the painting sits a train-track from a children’s toy set, complete with a functioning train, out of which stems a tall, thin metal bar, precariously crowned by a single feather. As both viewer and train move, the work creates a captivating interplay of light and shadow that flits and flickers across the mesmeric white canvas as well as across the wall itself.
An early proponent of the Italian Arte Povera movement alongside artists including Alberto Burri and Alighiero Boetti, Calzolari frequently incorporated commonplace materials into his compositions. This exploration of unconventional matter and techniques emphasised the intrinsic artistry of these quotidian elements, promoting them to the realm of high art by challenging previously upheld aesthetic values of the past. The movement gained prominence in the 1960s and 70s, reinvigorating the Italian artistic tradition that had waned in the decades following World War II. Calzolari maintains that, as an artist, ‘the fracture of this moment presented a great opportunity ... we needed to explore at that time, to rediscover the meaning of things – everything had collapsed, the old values collapsed. So in that moment, we had to define again, anew, the value of what was around us’ (P. Calzolari, quoted in J. Helmke, ‘Q with Pier Paolo Calzolari’, in Blouin Modern Painters, February 2016, p. 66). In works such as Un Eroe somiglia a, Calzolari instils his composition with an ethereal, meditative quality, eloquently elevating the seemingly ‘mundane’ to heroic new heights.
“I’d like you to know that I love the ball of paper the igloo and the thread shoes the fern the cricket noises, I love the reality the function of a ball of paper of an igloo of thread shoes of a fern of cricket noises, I’d like you to know that I love these horizontal things like affirmations of a new physiology, but even more those who have used them for their own purposes, so that now I can recognize myself”.
PIER PAOLO CALZOLARI
Realizzata nel 1974, l'opera Un Eroe somiglia a risulta un lavoro intrigante di Pier Paolo Calzolari che esemplifica le contemplazioni post-minimaliste dell'artista nei confronti di luce, ombra, materia e tempo.
Confinante con la scultura e la pittura, Calzolari ha modellato in un'alchimia personale materiali non stabili e organici con oggetti quotidiani e ready made, nei quali fenomenologia, filosofia e poesia si mescolano in modo evocativo. Un enorme dipinto bianco, leggermente macchiato con olio ambrato e sottili macchie di vernice, è stato perforato con una sottile barra di metallo, sopra la quale è stampigliato il titolo enigmatico del lavoro: UN EROE SOMIGLIA A. Giusto al di sotto del dipinto vi è un binario ferroviario giocattolo, completo del suo treno funzionante, dal quale spunta una barra di metallo alta e sottile, coronata in modo precario da una singola piuma. Poiché sia lo spettatore sia il treno si muovono, l'opera crea un accattivante gioco di luci e ombre che si sposta e serpeggia tra la tela bianca e ipnotica, e il muro stesso.
Uno dei primi sostenitori del movimento italiano dell'Arte Povera, che aveva chiamato a sé artisti quali Alberto Burri e Alighiero Boetti, Calzolari si trovò spesso a incorporare materiali comuni nelle sue composizioni. L'esplorazione di elementi così come di tecniche non convenzionali ha dato enfasi all'intrinseco valore artistico di questi elementi quotidiani, promuovendoli al rango di arte superiore, e sfidando i valori estetici del passato. Il movimento guadagnò rilievo negli anni '60 e '70, quando rinvigorì la tradizione artistica italiana che si era vanificata nei decenni successivi la Seconda Guerra Mondiale. Calzolari sostiene che, come artista, "la frattura di questo momento ha rappresentato una grande opportunità... avevamo bisogno di esplorare, di riscoprire il significato delle cose - ogni cosa era collassata, anche i vecchi valori. Così ci siamo trovati a dover definire nuovamente il valore di ciò che ci circonda" (P. Calzolari, citato in J. Helmke, ‘Q with Pier Paolo Calzolari’, in Blouin Modern Painters, febbraio 2016, p. 66). In lavori come Un Eroe somiglia a, Calzolari infonde la sua composizione di una qualità eterea, meditativa, dove eleva in modo eloquentemente l'apparente "banale" a nuove altezze eroiche.
Executed in 1974, Un Eroe somiglia a (A Hero looks like) is an intriguing work by Pier Paolo Calzolari which exemplifies the artist’s Post-minimalist contemplations of light, shadow, matter and time. In a borderline combination of sculpture and painting, Calzolari has fashioned a personal alchemy of non-stable and organic materials with everyday and readymade objects, in which phenomenology, philosophy and poetry blend evocatively. A vast white painting, lightly stained with amber oil marks and subtle flecks of paint, has been perforated with a thin metal bar, above which is stencilled the work’s enigmatic title: UN EROE SOMIGLIA A (A Hero Looks Like). Just below the painting sits a train-track from a children’s toy set, complete with a functioning train, out of which stems a tall, thin metal bar, precariously crowned by a single feather. As both viewer and train move, the work creates a captivating interplay of light and shadow that flits and flickers across the mesmeric white canvas as well as across the wall itself.
An early proponent of the Italian Arte Povera movement alongside artists including Alberto Burri and Alighiero Boetti, Calzolari frequently incorporated commonplace materials into his compositions. This exploration of unconventional matter and techniques emphasised the intrinsic artistry of these quotidian elements, promoting them to the realm of high art by challenging previously upheld aesthetic values of the past. The movement gained prominence in the 1960s and 70s, reinvigorating the Italian artistic tradition that had waned in the decades following World War II. Calzolari maintains that, as an artist, ‘the fracture of this moment presented a great opportunity ... we needed to explore at that time, to rediscover the meaning of things – everything had collapsed, the old values collapsed. So in that moment, we had to define again, anew, the value of what was around us’ (P. Calzolari, quoted in J. Helmke, ‘Q with Pier Paolo Calzolari’, in Blouin Modern Painters, February 2016, p. 66). In works such as Un Eroe somiglia a, Calzolari instils his composition with an ethereal, meditative quality, eloquently elevating the seemingly ‘mundane’ to heroic new heights.