Piero Manzoni (1933-1963)
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… 显示更多 DALLA COLLEZIONE DI UN DISTINTO GENTILUOMO PROPERTY OF A DISTINGUISHED GENTLEMAN
Piero Manzoni (1933-1963)

Uovo scultura

细节
Piero Manzoni (1933-1963)
Uovo scultura
firmato e datato Piero Manzoni '60 (all'interno del coperchio)
inchiostro su uovo in scatola di legno
cm 5,7x8,2x6,7 (la scatola)
Realizzata nel 1960 in un’edizione, fino ad oggi 54 esemplari catalogati; esemplare n. 26
来源
Galleria del Milione, Milano
Collezione privata, Italia
Milano, Asta Sotheby’s, 25 novembre 2003, lotto 244
ivi acquisito dall’attuale proprietario
出版
S. Bjarnhof, G. Aagaard Andersen, En sampling i brug. En bog om kunsten på Angli, Snekkersten 1962 (altro esemplare illustrato)
S. Dangelo, 1963 (altro esemplare illustrato)
T. Del Renzio, U. Agliani Lucas, Piero Manzoni, Milano 1967, p. 59 (altro esemplare illustrato)
G. Celant, Piero Manzoni: unica dimensione è il tempo in “Metro”, Venezia 1969, p. 12 (altro esemplare illustrato)
G. Celant, Piero Manzoni in “Ohne Titel”, Colonia 1975, pp. 210-211 (altro esemplare illustrato)
F. Battino, L. Palazzoli, Catalogue raisonné, Milano 1991, p. 469 (altro esemplare illustrato)
E. Rossi-Roiss, Dossier Piero Manzoni, Bologna 1991, vol. I, p. 122 (altro esemplare in elenco); p. 138 (altro esemplare illustrato)
A. Vettese, Idee non deperibili in “Show” anno III, 1998, n. 10, p. 37 (altro esemplare illustrato)
B. Spahn, Piero Manzoni (1933-1963). Seine Herausforderung der Grenze von kunst und Leben, Monaco di Baviera 1999, p. 37 (altro esemplare illustrato)
H. Konrad, R. Kriesche, Kunst-Wissenschaft- Kommunikation. Comm. Gr2000az, Vienna 2000, cat. mostra, p. 91 (altro esemplare illustrato)
C. Harrison, P. Wood, Visual Art and Politics in France and Italy in AA304 Politics, Culture and Society in France and Italy, 1943-1973. Cultural Revolution, Milton Keynes 2001 (altro esemplare illustrato)
G. Celant, Piero Manzoni Catalogo generale, Milano 2004, vol. II, p. 510, n. 767 (esemplare n. 26)
G. A. Pautasso, Piero Manzoni Divorare l'Arte, Milano 2015, (illustrato in copertina); p. 11, n. 1 (illustrato, con titolo Uovo scultura n. 26)
G. Celant, Arts & Foods, Milano 2015, cat. mostra, p. 617, n. 724 (illustrato); p. 927, n. 724 (in elenco)
展览
Amsterdam, Stedelijk Museum, Tentoostelling Nul, 1962, cat. (altro esemplare illustrato)
Milano, Civico Padiglione d’Arte Contemporanea, Cinquant’anni & dada. Dada in Italia. 1916-1966, 1966, cat., p. 220 (altro esemplare in elenco)
Torino, Galleria Notizie, Aspetti dell’avanguardia in Italia, 1966, cat.
Eindhoven, Stedelijk Van Abbemuseum, Keuze uit de aanwinsten 1965-1968 van het Stedelijk Van Abbemuseum Eindhoven, 1969, cat., p. 19 (altri esemplari in elenco)
Mönchengladbach, Städtisches Museum Mönchengladbach, Beleg, Kunstwerke der zweiten Hälfte des 20. Jahrhunderts aus dem Besitz der Stadt Mönchengladbach,1969-1970, cat. (altri esemplari in elenco)
Hannover, Kunstverein Hannover, Piero Manzoni, 1969, cat. (altri esemplari in elenco)
Amsterdam, Stedelijk Museum, Piero Manzoni, 1969, cat., (altri esemplari illustrati)
Milano, Galleria Blu, Piero Manzoni, 1970, cat. (altro esemplare in elenco)
Norimberga, Kunsthalle Nürberg am Marientor, Künstlerhaus am Königstor, Zweiten Biennale Nürberg. Was die Schönheit sei, das weiß ich nicht. Künstler. Theorie. Werk. Austellungsverzeichnis, 1971, cat.
New York, Sonnabend Gallery, Piero Manzoni, 1972, p. 49 (altro esemplare illustrato)
Ferrara, Galleria Civica di Arte Moderna, Palazzo dei Diamanti, Participio Presente, 1973, cat.
Basilea, Kunstmuseum Basel, Piero Manzoni 1933- 1963. Werke aus holländischem Privatbesitz, 1973, cat. (altro esemplare illustrato)
Monaco di Baviera, Städtische Galerie im Lenbachhaus, Piero Manzoni 1933-1963, 1973, cat. (altri esemplari illustrati)
Torino, Galleria Civica di Arte Moderna, Arte in Italia 1960-1977. Dall’opera al coinvolgimento. L’opera: simboli e immagini. La linea analitica, 1977, cat., p. 76 (altro esemplare in elenco)
Madrid, Centro de arte Reina Sofía, Palacio Cristal, La otra escultura: treinta años de escultura italiana, 1990, cat., p. 29 (altro esemplare illustrato)
Parigi, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Piero Manzoni, 1991, cat., p. 149 (altro esemplare in elenco); p. 221 (altro esemplare illustrato); poi Herning, Herning Kunstmuseum; poi Madrid, Sala de Exposiciones de la Fundación la Caixa; poi Rivoli, Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea, 1992
Solothurn, Kunstmuseum Solothurn, Bilder aus der Sammlung von Hans und Käthi Liechti, 1993, cat. (altro esemplare illustrato)
Esslingen, Galerie der Stadt Esslingen, Villa Merkel, Zero Italien. Azimut/Azimuth, 1959-60 in Mailand. Und heute. Azimut/Azimuth, 1959-60 a Milano. E oggi. Castellani, Dadamaino, Fontana, Manzoni und italienische Künstler im Umkreis/e artisti italiani nell’ambito,1995-1996, cat., p. 138 (altro esemplare in elenco); p. 208 (altro esemplare illustrato)
Roma, Palazzo delle Esposizioni, Città natura, 1997, cat., p. 252 (altro esemplare illustrato)
Milano, Palazzo Reale, Piero Manzoni. Milano et mitologia, 1997, cat., p. 78 (altro esemplare in elenco); p. 98 (altro esemplare illustrato)
Verona, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, Dadaismo Dadaismi. Da Duchamp a Warhol. 300 capolavori, 1997, cat.
Los Angeles, The Museum of Contemporary Art at the Geffen Contemporary, Out of Actions. Between performance and the object, 1949-1979, 1998, cat., p. 384 (altro esemplare in elenco)
Londra, Serpentine Gallery, Piero Manzoni, 1998, cat., pp. 158-161, 169-171, 173 (altri esemplari in elenco); p. 287 (altro esemplare illustrato)
Düsseldorf, Kunsthalle Düsseldorf, Das fünte Element – Gelt oder Kunst. Ein fabelhaftes Lexikon zu einer verlorenen Enzyklopädie, 2000, cat., p. 298 (altro esemplare illustrato)
Milano, Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, Piero Manzoni. Consumazione dell’arte dinamica del pubblico divorare l’arte. Mostra dossier 8, 2000, cat.
Barcellona, Fundació Joan Miró, Ironía, 2001, cat., p. 37 (altro esemplare illustrato)
Milano, Studio Gastaldelli, Piero Manzoni, 2002, cat. (altro esemplare illustrato)
Salamanca, Centro de Arte de Salamanca, Comer o no comer. O las relaciones del arte con la comida en el siglo XX, 2002-2003, cat., p. 354 (altro esemplare illustrato)
Venezia, Museo Guggenheim, Azimut/h. Continuità e nuovo, 2014-2015, cat., p. 245 (illustrato, con titolo Uovo scultura n. 26)
注意事项
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.
更多详情
'EGG SCULPTURE'; SIGNED AND DATED INSIDE THE LID; EGG AND INK IN WOODEN BOX

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拍品专文

“A Milano, alle 19.00 del 21 luglio 1960, Manzoni realizza l’evento Consumazione dell’arte dinamica del pubblico divorare l’arte. In una cerimonia rituale l’artista, dopo aver fatto bollire numerose uova, ha inchiostrato il pollice su un cuscinetto d’inchiostro e l’ha poi premuto sui gusci delle uova. Una volta contrassegnati in questo modo, gli oggetti sono stati dati al pubblico da mangiare. Questa riformulazione del rito eucaristico ha stabilito la categoria dell’artista come martire e dell’arte come “oggetto potente” o reliquia del suo tempo sulla terra”.

“At 7 p.m. on 21 July 1960, in Milan, Manzoni realised the event entitled Consumazione dell’arte dinamica del pubblico divorare l’arte (The consumption of dynamic art by the art-devouring public). In a ritual ceremony, the artist, having boiled numerous eggs, inked his thumb in an ink-pad and then pressed it on to the eggshells. Once thus marked, the objects were given to the audience to eat. This reformulation of the eucharistic rite established the category of artist as martyr and of art as “potent object” or relic of his time on earth”.
-Germano Celant

Creata nel 1960, Uovo scultura fa parte di una delle opere più iconiche di Piero Manzoni. Si tratta di un uovo sodo decorato con l’impronta del pollice di Manzoni realizzata con inchiostro nero. Inserito in una piccola scatola di legno rivestita di ovatta, l’uovo assomiglia a una preziosa reliquia e per molti versi è proprio quello che vuole significare: è un prodotto della famosa performance di Manzoni Consumazione dell’arte dinamica del pubblico divorare l’arte, tenutasi a Milano il 21 luglio 1960. In questa cerimonia di comunione, Manzoni “consacrò” un certo numero di uova stampigliando l’impronta del pollice inchiostrato. Dopo averne consumate diverse egli stesso, invitò il pubblico a mangiarne. Lo spettacolo durò esattamente settanta minuti, la durata di una celebrazione eucaristica cattolica. Con un gesto tanto radicale quanto potente, Manzoni sottolineava come ingerire arte avesse il significato di effettuare un’eucaristia laica. Le sue uova – allo stesso modo dei readymade di Duchamp – sono state trasformate grazie alla fede del pubblico nella magia della transustanziazione dell’atto creativo.
L’intera opera di Manzoni può essere vista come una critica alla tradizionale separazione che viene compiuta tra arte e vita quotidiana, dove il corpo ne è un’interfaccia. Le stesse espressioni del corpo quali il famoso Fiato d’artista (1960) e Merda d’artista (1961) sono solo le più provocatorie per quanto concerne l’attribuzione di un determinato valore al prodotto artistico. Egli firma i corpi delle persone per trasformarli in opere d’arte; realizza piedistalli per trasformare la gente in sculture viventi; il suo Zoccolo del mondo (1961), uno zoccolo rovesciato che sostiene la terra, mette in luce come il mondo intero sia un’opera d’arte. Senza soluzione di continuità tra la fisicità e lo spirituale, opere come Uovo scultura sono tra le più raffinate testimonianze degli atti rituali-concettuali di Manzoni. La firma dell’artista echeggia giustamente la forma ovoidale dell’uovo, mentre l’uovo stesso si immerge in un’antica vena di simbolismo. La sua risonanza come icona sacra di fertilità, purezza e rinascita - un’idea che Lucio Fontana, contemporaneo di Manzoni, esplorerà nella sua serie del 1963-64 intitolata Fine di Dio, racchiude perfettamente la visione dell’arte cara a Manzoni.


Created in 1960, Uovo scultura (Egg sculpture) is part of one of Piero Manzoni’s most iconic bodies of work. It consists of a single hard-boiled egg, adorned with Manzoni’s thumbprint in black ink. Enshrined in a small wooden box lined with cotton wool, the egg resembles a precious relic, and in many senses that is precisely what it is: it is an artefact of Manzoni’s famous piece of performance art Consumazione dell’arte dinamica del pubblico divorare l’arte (Consumption of Art by the Art-Devouring Public), held in Milan on 21 July 1960. In this communion-like ceremony, Manzoni ‘consecrated’ a number of eggs with his inked thumbprint. After consuming several himself, he invited members of the public to eat the eggs. The performance lasted exactly seventy minutes, the duration of a Catholic mass. In a typically radical and potent statement, Manzoni was positing the ingestion of art as a secular eucharist. His eggs – somewhat like Duchamp’s ‘readymades’ – were transformed not in their substance, but through the audience’s faith in the transubstantiative magic of the artistic act.
Manzoni’s entire oeuvre can be seen as a critique of the traditional separation between art and everyday life, with the body as its interface. The very literal expressions of the body in his famed Artist’s Breath (1960) and Artist’s Shit (1961) are only the most provocative among his varied engagements with the conferral of value upon the artistic product. He signed people’s bodies to turn them into works of art; he made plinths for people to stand on that transformed them into living sculptures; his Socle du monde (1961), a plinth inverted as if to support the earth, declared the entire world an artwork. Seamlessly marrying the physical and the spiritual, works like Uovo scultura stand among the most elegant records of Manzoni’s ritual-conceptual acts. The artist’s thumbprint-signature aptly echoes the ovoid form of the egg, while the egg itself taps into an ancient vein of artistic symbolism. Its resonance as a sacred icon of fertility, purity and rebirth – an idea that Manzoni’s contemporary Lucio Fontana would explore in his Fine di Dio series of 1963-64 – perfectly encapsulates Manzoni’s vision of art created anew.

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