拍品專文
'[…] vorrei far disegnare a un collaboratore mille aerei su un foglio con un fondo più blu del presepio, aerei precisi con tutte le prospettive, con tutte le angolature, che provocano il desiderio. Deve essere un’esplosione!'
ALIGHIERO BOETTI
Aeroplani abilmente tracciati solcano in tutte le direzioni un sontuoso cielo blu in Aerei di Alighiero Boetti (1992) e popolano, incrociandosi, una composizione dinamica, frenetica ed elegantemente orchestrata. Questo trittico è un esempio straordinario degli Aerei dell'artista, la serie pionieristica e immediatamente riconoscibile che dimostra a perfezione la maturità della pratica artistica di Boetti e la sua spiccata abilità nel combinare il piacere visivo e il rigore filosofico. Creati contemporaneamente alle sue celebri Mappe, gli Aerei testimoniano l'approccio ludico di Boetti al luogo comune, il principio di collaborazione che lo ispirava, e la profonda sensibilità geopolitica che permea la sua opera così sfaccettata. Nel 1977 Boetti collaborò con l'architetto, fumettista e illustratore Guido Fuga per produrre i suoi primi Aerei. Rappresentando la tipologia visiva quasi enciclopedica di aeroplani moderni e storici, che erano stati disegnati con grande precisione e attenzione al dettaglio documentandosi su riviste popolari, questo acquarello blu sarebbe divenuto la base delle successive iterazioni – come il trittico qui presente – che Boetti concepì con l'aiuto di un numero crescente di artisti e di amatori. Per quest'opera coinvolse i suoi assistenti in un processo estenuante, per coprire la grande superficie cartacea di righe di tratti di penna verticali precisi che si fermavano quando incontravano il contorno degli aeroplani lasciato in bianco. Le aree di cielo, saturate d'inchiostro e segnate dalla pressione ritmica dei segni, intridono l'opera di un'ondeggiante poesia tattile. Realizzate con l'aiuto di collaboratori di tutte le età e di tutte le provenienze sociali, le linee di biro di Aerei diventano una sorta di tracciato sismografico delle mani dei loro creatori, e del loro inconscio, rivelato nelle imperfezioni del disegno automatico e ripetitivo, nelle sottili variazioni del tratteggio e della tinta. Analogamente al ricamo delle Mappe, la texture di Aerei è il risultato creativo di un lavoro ripetitivo che si protrae nel tempo, che testimonia il fascino che l'artista provava per i principi generativi di ordine e caos, coincidenza e necessità.
Attingendo una profondità e un dinamismo stupefacenti a partire da una realizzazione paziente e concentrata, quest'opera prende il volo con grazia aeronautica.
‘I would like to do a collaborative drawing on paper of thousands of aeroplanes … Precisely rendered planes all seen in different perspective and at different angles so that they provoke desire. It must be an explosion’
ALIGHIERO BOETTI
Exquisitely drawn aeroplanes fly in all directions across the sumptuous blue sky of Alighiero Boetti’s Aerei (1992), crisscrossing and overflowing a dynamic, frenetic and elegantly orchestrated composition. This triptych is an outstanding example of the artist’s Aerei, a seminal and instantly recognizable series that beautifully demonstrates the maturity of Boetti’s practice and his distinct ability to combine visual pleasure and philosophical rigour. Created contemporaneously with the acclaimed Mappe, the Aerei testify to the artist’s playful delight in the commonplace, the principle of collaboration, and the profound geopolitical sensibility that permeates his protean and multifaceted oeuvre. It was in 1977 that Boetti collaborated with the architect, cartoonist and illustrator Guido Fuga to produce his first Aerei. Depicting a near-encyclopaedic visual typology of modern and historical aeroplanes, which had been traced with great detail and precision from popular magazine sources, this blue watercolour drawing would become the basis for subsequent iterations – such as the present triptych – that Boetti conceived with the help of burgeoning artists and amateurs. For this work he involved his assistants in a time-consuming process, covering the expanse of paper with ranks of precise vertical pen marks that stopped when they met the contours of the airplanes, which were left white. The areas of sky, saturated in ink and scored by the rhythmic pressure of the strokes, imbue the work with a rippling, tactile poetry. Executed with the help of collaborators of various ages and social backgrounds, the Aerei’s ballpoint lines become a sort of seismographic account of the hands of its creators, of their unconscious revealed in the imperfections of the automatic and repetitive drawing, in the subtle variations of its hatching and hue. Rather like the embroidery of the Mappe, the Aerei’s texture is the creative result of a repetitive work spread through time, witnessing the artist’s fascination with the generative principles of order and chaos, coincidence and necessity. Bringing forth astonishing depth and dynamism from the patience and concentration of its making, this work takes flight with aeronautic grace.
ALIGHIERO BOETTI
Aeroplani abilmente tracciati solcano in tutte le direzioni un sontuoso cielo blu in Aerei di Alighiero Boetti (1992) e popolano, incrociandosi, una composizione dinamica, frenetica ed elegantemente orchestrata. Questo trittico è un esempio straordinario degli Aerei dell'artista, la serie pionieristica e immediatamente riconoscibile che dimostra a perfezione la maturità della pratica artistica di Boetti e la sua spiccata abilità nel combinare il piacere visivo e il rigore filosofico. Creati contemporaneamente alle sue celebri Mappe, gli Aerei testimoniano l'approccio ludico di Boetti al luogo comune, il principio di collaborazione che lo ispirava, e la profonda sensibilità geopolitica che permea la sua opera così sfaccettata. Nel 1977 Boetti collaborò con l'architetto, fumettista e illustratore Guido Fuga per produrre i suoi primi Aerei. Rappresentando la tipologia visiva quasi enciclopedica di aeroplani moderni e storici, che erano stati disegnati con grande precisione e attenzione al dettaglio documentandosi su riviste popolari, questo acquarello blu sarebbe divenuto la base delle successive iterazioni – come il trittico qui presente – che Boetti concepì con l'aiuto di un numero crescente di artisti e di amatori. Per quest'opera coinvolse i suoi assistenti in un processo estenuante, per coprire la grande superficie cartacea di righe di tratti di penna verticali precisi che si fermavano quando incontravano il contorno degli aeroplani lasciato in bianco. Le aree di cielo, saturate d'inchiostro e segnate dalla pressione ritmica dei segni, intridono l'opera di un'ondeggiante poesia tattile. Realizzate con l'aiuto di collaboratori di tutte le età e di tutte le provenienze sociali, le linee di biro di Aerei diventano una sorta di tracciato sismografico delle mani dei loro creatori, e del loro inconscio, rivelato nelle imperfezioni del disegno automatico e ripetitivo, nelle sottili variazioni del tratteggio e della tinta. Analogamente al ricamo delle Mappe, la texture di Aerei è il risultato creativo di un lavoro ripetitivo che si protrae nel tempo, che testimonia il fascino che l'artista provava per i principi generativi di ordine e caos, coincidenza e necessità.
Attingendo una profondità e un dinamismo stupefacenti a partire da una realizzazione paziente e concentrata, quest'opera prende il volo con grazia aeronautica.
‘I would like to do a collaborative drawing on paper of thousands of aeroplanes … Precisely rendered planes all seen in different perspective and at different angles so that they provoke desire. It must be an explosion’
ALIGHIERO BOETTI
Exquisitely drawn aeroplanes fly in all directions across the sumptuous blue sky of Alighiero Boetti’s Aerei (1992), crisscrossing and overflowing a dynamic, frenetic and elegantly orchestrated composition. This triptych is an outstanding example of the artist’s Aerei, a seminal and instantly recognizable series that beautifully demonstrates the maturity of Boetti’s practice and his distinct ability to combine visual pleasure and philosophical rigour. Created contemporaneously with the acclaimed Mappe, the Aerei testify to the artist’s playful delight in the commonplace, the principle of collaboration, and the profound geopolitical sensibility that permeates his protean and multifaceted oeuvre. It was in 1977 that Boetti collaborated with the architect, cartoonist and illustrator Guido Fuga to produce his first Aerei. Depicting a near-encyclopaedic visual typology of modern and historical aeroplanes, which had been traced with great detail and precision from popular magazine sources, this blue watercolour drawing would become the basis for subsequent iterations – such as the present triptych – that Boetti conceived with the help of burgeoning artists and amateurs. For this work he involved his assistants in a time-consuming process, covering the expanse of paper with ranks of precise vertical pen marks that stopped when they met the contours of the airplanes, which were left white. The areas of sky, saturated in ink and scored by the rhythmic pressure of the strokes, imbue the work with a rippling, tactile poetry. Executed with the help of collaborators of various ages and social backgrounds, the Aerei’s ballpoint lines become a sort of seismographic account of the hands of its creators, of their unconscious revealed in the imperfections of the automatic and repetitive drawing, in the subtle variations of its hatching and hue. Rather like the embroidery of the Mappe, the Aerei’s texture is the creative result of a repetitive work spread through time, witnessing the artist’s fascination with the generative principles of order and chaos, coincidence and necessity. Bringing forth astonishing depth and dynamism from the patience and concentration of its making, this work takes flight with aeronautic grace.