Lot Essay
"Fontana è stato, fin dal 1933-34, l'artista italiano più risoluto a tagliare i ponti con tutte le tradizioni, a proibirsi ogni sviluppo che non fosse un salto qualitativo. È stato insomma il meno programmato, ma uno dei più coerenti artisti del nostro tempo. Quando per la prima volta si è messo in testa un movimento l'ha chiamato Spazialismo: ma non era una teoria né una poetica dello spazio, era soltanto un fare lo spazio. La sua era la sconfessione radicale di tutte le rappresentazioni dello spazio per mezzo della pittura e della scultura razionali".
(C. G Argan in L'arte moderna 1770-1970; A. Bonito Oliva Oltre il Duemila, Milano 2002, p. 299)
"Io sono uno scultore e non un ceramista. Non ho mai girato al tornio un piatto né dipinto un vaso. Ho in uggia merletti e sfumature. Le delicatezze e le prelibate cotture dei "Copenhagen" mi annoiano. E lo stesso dico per tutti i servizi di Sèvres, porcellane biscotti ,
ceramiche maioliche. Aborro i mistici della tecnica. Con la tecnica prodigiosa dei Sèvres e dei Copenhagen si arriva a soddisfare il ,
gusto delle signore e dei collezionisti. È una specie d'estasi delle cose fragili e del mezzo tono. Io cerco altro.
(Lucio Fontana)
(C. G Argan in L'arte moderna 1770-1970; A. Bonito Oliva Oltre il Duemila, Milano 2002, p. 299)
"Io sono uno scultore e non un ceramista. Non ho mai girato al tornio un piatto né dipinto un vaso. Ho in uggia merletti e sfumature. Le delicatezze e le prelibate cotture dei "Copenhagen" mi annoiano. E lo stesso dico per tutti i servizi di Sèvres, porcellane biscotti ,
ceramiche maioliche. Aborro i mistici della tecnica. Con la tecnica prodigiosa dei Sèvres e dei Copenhagen si arriva a soddisfare il ,
gusto delle signore e dei collezionisti. È una specie d'estasi delle cose fragili e del mezzo tono. Io cerco altro.
(Lucio Fontana)