Lot Essay
L'opera è stata esposta nella mostra della Quadriennale immediatamente successiva alla scomparsa di Balla, e nella nella grande retrospettiva di Torino curata da Crispolti nel 1963 e nelle mostre dell'Obelisco curate da Fagiolo dell'Arco nel 1968. È pubblicata negli Archivi del Futurismo e nella monografia edita dalla Galleria Fonte d'Abisso.
Dell'opera, Maurizio Fagiolo dell'arco scrisse: "L'azzurro del cielo si unisce al verde del paesaggio, compenetrandosi con semplicità e complessità allo stesso tempo. È già presente una forma complementare che assomiglia al vortice. Le opere di Balla, che si definirà "astrattista futurista", dimostrano che l'astrazione può avvenire soltanto partendo dai dati veri della natura complicati dal movimento".
Exhibited immediately after Balla's death at the Quadrennial exhibition, at the great 1963 retrospective in Turin curated by Crispolti, and at the exhibitions curated by Fagiolo dell'Arco at the Obellisco in 1968, this work is published in the Futurist Archives and in the monograph edited by Galleria Fonte d'Abisso.
Regarding this work, Maurizio Fagiolo dell'Arco wrote: "The blue of the sky merges with the green of the landscape, penetrating it with simultaneous simplicity and complexity. Already present is a complementary form that resembles a vortex. The works of Balla, who he will later define as a "futurist abstractionist", demonstrate that abstraction can only take place starting from true information provided by nature and complicated by movement ".
Dell'opera, Maurizio Fagiolo dell'arco scrisse: "L'azzurro del cielo si unisce al verde del paesaggio, compenetrandosi con semplicità e complessità allo stesso tempo. È già presente una forma complementare che assomiglia al vortice. Le opere di Balla, che si definirà "astrattista futurista", dimostrano che l'astrazione può avvenire soltanto partendo dai dati veri della natura complicati dal movimento".
Exhibited immediately after Balla's death at the Quadrennial exhibition, at the great 1963 retrospective in Turin curated by Crispolti, and at the exhibitions curated by Fagiolo dell'Arco at the Obellisco in 1968, this work is published in the Futurist Archives and in the monograph edited by Galleria Fonte d'Abisso.
Regarding this work, Maurizio Fagiolo dell'Arco wrote: "The blue of the sky merges with the green of the landscape, penetrating it with simultaneous simplicity and complexity. Already present is a complementary form that resembles a vortex. The works of Balla, who he will later define as a "futurist abstractionist", demonstrate that abstraction can only take place starting from true information provided by nature and complicated by movement ".