Mattia Moreni (1920-1999)
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… 显示更多
Mattia Moreni (1920-1999)

Paesaggio giallo notturno drammatico di campagna

细节
Mattia Moreni (1920-1999)
Paesaggio giallo notturno drammatico di campagna
titolo, firma e data Paesaggio giallo notturno drammatico di campagna, Moreni 1960 (in basso a destra); firma, titolo, data e iscrizione Moreni, Paesaggio giallo drammatico di Paesaggio Notturno autunno 1959 datato 1960 per ragioni private, Moulin Rouge, Premio Marzotto 1960 (sul retro)
olio su tela
cm 149,5x162,5
Eseguito nel 1959-60
Opera registrata presso l'Archivio Mattia Moreni, Bologna, n. 60/043
来源
Galleria San Luca, Bologna
ivi acquisito dall'attuale proprietario negli anni Settanta
展览
Vicenza, Premio Marzotto, Mostra di Pittura Contemporanea della Cominità Europea, 1960
注意事项
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.

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拍品专文

"Per Moreni, la pittura, il fatto di dipingere, è come un esercizio drammatico in cui i magici giuochi del gesto hanno valore solo in quanto trasmettono un messaggio appassionato fino al parossismo, e che è la risposta visiva agli interrogativi che Moreni pone a un cosmo tutto vigente nell'atto. È un cosmo pieno di lotte e contraddizioni tipicamente insolubili, eppure in lui la pittura può esser testimonianza d'una miracolosa omologia.
Anche lo svolgimento di Moreni è stato pieno di contraddizioni, d'ambiguità; ma tutto è accaduto con tanta forza positiva che io gli auguro di continuare nei suoi interrogativi ardenti senza mai risolverli, o risolvendoli solo col depositare, nel tempo, un lavoro teso alla più totale rottura.
Allla fine degli anni Quaranta Moreni fu, in un'Italia ancora molto umanisticamente picassiana e post-futurista, alla ricerca di segni "autres". Poi, quando l'astrazione fu più comunemente ammessa tornò al "soggetto" in una serie d'opere d'una tensione estrema (tempo di Frascati e subito dopo). D'allora in poi il soggetto inclina ancora a sparire, non per far luogo a un segno graficamente valido, ma a una pittura, a un tessuto pittorico. Ed è nelle trame, appunto, di questi esercizi appassionati e ineluttabili che siamo in dovere di leggere uno dei messaggi più violentemente profondi della nostra epoca, d'un'epoca che sembra inumana, ma che l'uomo può reincarnare, purché la sua angoscia salga fino al livello del gran dramma cosmico cui non gli è dato sfuggire; e, contro ogni apparenza, l'uomo può ancora amare la sua condizione, per quanto tese sian divenute le nuove regole del suo gioco.
Lontano dagli inutili accademismi che aspettano al varco anche i più audaci, Moreni vive intensamente, totalmente, quella che è, per lui, l'avventura pittorica; e mai il termine d'avventura fu più pertinente. La sua opera interroga, e si pone così a un effettivo cimento, al solo livello possibile dell'attuale condizione umana."
(Michel Tapié, cat.XXXBiennale Internazionale di Venezia 1960. p. 103)