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Una delle reazioni più convincenti alla retorica dell'arte fascista arriva nella seconda metà degli anni Venti da alcuni giovani artisti italiani che, riuniti attorno ad Antonietta Raphaël e Mario Mafai, formano il raggruppamento della Scuola Romana, così definito dal pittore Corrado Cagli, tra i maggiori esponenti del movimento assieme a Scipione. Gli artisti di questo gruppo sono riuniti da vincoli di amicizia e da presupposti estetici condivisi ma non sono legati da nessun manifesto che ne dichiari la poetica. In contrapposizione al Neoclassicismo del Novecento Italiano e al linguaggio magniloquente dell'arte di regime scelgono un espressionismo scabro e tormentato, una visione della realtà inquieta e poco incline al compromesso.
Quest'opera, dipinta nel 1930, risale agli anni migliori e all'attività precoce del movimento. Già il soggetto scelto, una donna del popolo identificata solo dalla sua origine (geografica, ma anche sociale: la Ciociaria è una regione rurale e povera, da cui arrivava a Roma molta manodopera utilizzata per i lavori più umili) segna la distanza da ogni intento retorico. Il ritratto è semplice e sincero, la psicologia del soggetto è definita dalle fattezze forti e serene e dagli ornamenti vistosi e popolari.
La gamma cromatica profonda è la caratteristica più convincente delle opere di Scipione. Rosso, bruno, giallo e arancio sono densi e potenti. L'immaginazione cromatica di Scipione non lascia zone vuote, il volume della figura dipinta e il colore che riempie la superficie saturano senza incertezze tutto lo spazio disponibile.
Quest'opera, dipinta nel 1930, risale agli anni migliori e all'attività precoce del movimento. Già il soggetto scelto, una donna del popolo identificata solo dalla sua origine (geografica, ma anche sociale: la Ciociaria è una regione rurale e povera, da cui arrivava a Roma molta manodopera utilizzata per i lavori più umili) segna la distanza da ogni intento retorico. Il ritratto è semplice e sincero, la psicologia del soggetto è definita dalle fattezze forti e serene e dagli ornamenti vistosi e popolari.
La gamma cromatica profonda è la caratteristica più convincente delle opere di Scipione. Rosso, bruno, giallo e arancio sono densi e potenti. L'immaginazione cromatica di Scipione non lascia zone vuote, il volume della figura dipinta e il colore che riempie la superficie saturano senza incertezze tutto lo spazio disponibile.