拍品專文
Poiché lo spettatore è evidentemente vivo - un corpo-mente senziente che si muove nello spazio-tempo - il suo essere qui e ora all'interno del quadro andrà calcolato come un uno, secondo la logica sottrativa. Ovvero il momento in cui ci si vede riflessi nella superficie di un Quadro specchiante è anche quello in cui ci si rende conto di non essere mai quello "stesso uno" nello spazio-tempo.
La presa di coscienza è duplice, In primo luogo diviene chiaro che potrebbero esserci o non esserci stati molti altri "soggetti" all'interno della superficie riflettente dove ora lo spetttore si riflette a sua volta. In secondo luogo, i profili ritagliati, sembrano lontani dallo spettatore non solo perchè rimangono in parte sconosciuti ma anche per la discontinuità tra la loro immobilità e la tangibile mobilità dello spettatore stesso. Per lo spettatore essere dentro lo specchio equivale a uscire da sé.
(G. Guercio, Una comunità del non-tutto, in cat. mostra Roma, MAXXI, Michelangelo Pistoletto. Da uno a molti 1956-1974, 4 marzo - 15 agosto 2011, p. 143)
La presa di coscienza è duplice, In primo luogo diviene chiaro che potrebbero esserci o non esserci stati molti altri "soggetti" all'interno della superficie riflettente dove ora lo spetttore si riflette a sua volta. In secondo luogo, i profili ritagliati, sembrano lontani dallo spettatore non solo perchè rimangono in parte sconosciuti ma anche per la discontinuità tra la loro immobilità e la tangibile mobilità dello spettatore stesso. Per lo spettatore essere dentro lo specchio equivale a uscire da sé.
(G. Guercio, Una comunità del non-tutto, in cat. mostra Roma, MAXXI, Michelangelo Pistoletto. Da uno a molti 1956-1974, 4 marzo - 15 agosto 2011, p. 143)