拍品專文
'L'opera d'arte metafisica è quanto all'aspetto serena; dà però l'impressione che qualcosa di nuovo debba accadere in quella stessa serenità e altri segni, oltre quelli già palesi, debbano subentrare sul quadrato della tela'.
Giorgio de Chirico
Una prospettiva vertiginosa, consueta nei dipinti metafisici di Giorgio de Chirico, si conclude contro un terrapieno lontano su cui appare un treno. L'edificio retrostante, contraddistinto da un orologio è probabilmente una stazione. Numerosi elementi sono in movimento o dovrebbero esserlo: il treno, l'orologio, le bandiere sulla stazione. Nonostante ciò il dipinto trasmette un senso di sospesa, emigmatica, immobilità. La striscia gialla del sole al tramonto, assieme alle ombre nette e molto allungate sembrano denunciare un tardo pomeriggio estivo, il che è in contraddizione con l'ora segnata dall'orologio. Nessuna presenza umana è visibile; le architetture sembrano vuote e la città appare disabitata e immersa in un silenzio profondo.
Questa atmosfera ambigua e onirica è quella che caratterizza i migliori dipinti metafisici. In questa Piazza d'Italia, il senso di disagio dello spettatore è accentuato dagli ostacoli visivi che chiudono lo sguardo: i palazzi che fanno da quinte costringono in uno stretto passaggio, mentre il muro di contenimento del terrapieno segna l'inaccessibilità dello sfondo.
Giorgio de Chirico
Una prospettiva vertiginosa, consueta nei dipinti metafisici di Giorgio de Chirico, si conclude contro un terrapieno lontano su cui appare un treno. L'edificio retrostante, contraddistinto da un orologio è probabilmente una stazione. Numerosi elementi sono in movimento o dovrebbero esserlo: il treno, l'orologio, le bandiere sulla stazione. Nonostante ciò il dipinto trasmette un senso di sospesa, emigmatica, immobilità. La striscia gialla del sole al tramonto, assieme alle ombre nette e molto allungate sembrano denunciare un tardo pomeriggio estivo, il che è in contraddizione con l'ora segnata dall'orologio. Nessuna presenza umana è visibile; le architetture sembrano vuote e la città appare disabitata e immersa in un silenzio profondo.
Questa atmosfera ambigua e onirica è quella che caratterizza i migliori dipinti metafisici. In questa Piazza d'Italia, il senso di disagio dello spettatore è accentuato dagli ostacoli visivi che chiudono lo sguardo: i palazzi che fanno da quinte costringono in uno stretto passaggio, mentre il muro di contenimento del terrapieno segna l'inaccessibilità dello sfondo.