Lot Essay
Uno degli aspetti più interessanti della personalità artistica di Lucio Fontana è l'attenzione alle forme artistiche del passato, la sua capacità di rielaborarle e di porle a confronto colle più ardite sperimantazioni contemporanee. In Fontana, come in pochi altri artisti, è chiaramente presente un dialogo incessante tra le epoche, il confronto e il contrasto continuo tra le novità stilistiche più rivoluzionarie e la memoria della tradizione artistica.
Ciò emerge con particolare forza nel dipinto che presentiamo. L'oro è un colore straordinariamente presente nella cultura artistica italiana ed europea. Ricercato e sfarzoso, l'oro simboleggiava il desiderio e la venerazione; immutabile nel tempo e resistente agli attacchi era promessa di eternità; pregiato e rarissimo esaltava la potenza economica dei committenti. È quindi una constatazione banale che gli oggetti più preziosi, le decorazioni più ricche, le zone più importanti dei dipinti erano eseguite o ricoperte d'oro. Il costo del metallo, però, imponeva la parsimonia nell'utilizzo e spingeva alla ricerca di surrogati che, più o meno convincentemente, ne ricordassero il fulgore e il colore. Dalle trattazioni degli alchimisti alle tradizioni di bottega il tema della produzione dell'oro a partire da materiali meno pregiati o la sua sostituzione ha dominato il dibattito europeo per secoli.
Ironicamente Fontana riprende l'uso di questo colore proprio in un momento in cui non sembrava più di attualità e sprofonda nel passato riproponendo un dipinto fondo oro, ma realizzato con materiali moderni e sintetici (le porporine di produzione industriale), trasportato di forza nella modernità da uno squarcio dissacrante e liberatorio.
L'estrema raffinatezza tecnica dell'artista associata alla sua immancabile ironia lo portano a citare un altro degli aspetti tipici della tradizionale doratura, la preparazione della tela o della tavola con un bolo rosso che permetteva all'oro di aderire stabilmente e il cui colore, trasparendo, conferiva una tonalità calda e molto ricca alle dorature. In quest'opera il rosso della preparazione traspare in molti punti ottenendo lo stesso effetto con i materiali contemporanei che Fontana utilizzava e comprendeva profondamente.
Il graffito nella parte alta del dipinto, infine, ricorda chiaramente gli svolazzi Liberty e Art Nouveau, ulteriore omaggio di Fontana all'arte del passato. Ancora una volta l'amore dell'artista per il confronto di estremi opposti lo porta a citare, in un dipinto modernissimo e scarno, un movimento che era stato il principale obiettivo polemico dell'arte di avanguardia del Novecento proprio per gli eccessi decorativi in cui spesso cadeva, eccessi a cui l'uso dell'oro non era per nulla estraneo.
Ciò emerge con particolare forza nel dipinto che presentiamo. L'oro è un colore straordinariamente presente nella cultura artistica italiana ed europea. Ricercato e sfarzoso, l'oro simboleggiava il desiderio e la venerazione; immutabile nel tempo e resistente agli attacchi era promessa di eternità; pregiato e rarissimo esaltava la potenza economica dei committenti. È quindi una constatazione banale che gli oggetti più preziosi, le decorazioni più ricche, le zone più importanti dei dipinti erano eseguite o ricoperte d'oro. Il costo del metallo, però, imponeva la parsimonia nell'utilizzo e spingeva alla ricerca di surrogati che, più o meno convincentemente, ne ricordassero il fulgore e il colore. Dalle trattazioni degli alchimisti alle tradizioni di bottega il tema della produzione dell'oro a partire da materiali meno pregiati o la sua sostituzione ha dominato il dibattito europeo per secoli.
Ironicamente Fontana riprende l'uso di questo colore proprio in un momento in cui non sembrava più di attualità e sprofonda nel passato riproponendo un dipinto fondo oro, ma realizzato con materiali moderni e sintetici (le porporine di produzione industriale), trasportato di forza nella modernità da uno squarcio dissacrante e liberatorio.
L'estrema raffinatezza tecnica dell'artista associata alla sua immancabile ironia lo portano a citare un altro degli aspetti tipici della tradizionale doratura, la preparazione della tela o della tavola con un bolo rosso che permetteva all'oro di aderire stabilmente e il cui colore, trasparendo, conferiva una tonalità calda e molto ricca alle dorature. In quest'opera il rosso della preparazione traspare in molti punti ottenendo lo stesso effetto con i materiali contemporanei che Fontana utilizzava e comprendeva profondamente.
Il graffito nella parte alta del dipinto, infine, ricorda chiaramente gli svolazzi Liberty e Art Nouveau, ulteriore omaggio di Fontana all'arte del passato. Ancora una volta l'amore dell'artista per il confronto di estremi opposti lo porta a citare, in un dipinto modernissimo e scarno, un movimento che era stato il principale obiettivo polemico dell'arte di avanguardia del Novecento proprio per gli eccessi decorativi in cui spesso cadeva, eccessi a cui l'uso dell'oro non era per nulla estraneo.