Lucio Fontana (1899-1968)
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… Read more
Lucio Fontana (1899-1968)

Concetto spaziale

Details
Lucio Fontana (1899-1968)
Concetto spaziale
firmato L. Fontana (in basso a destra)
olio oro su tela
cm 46x33,5
Eseguito nel 1961-62
Opera registrata presso la Fondazione Lucio Fontana, Milano, n. 2299/1
Provenance
Acquisito direttamente dall'artista dall'attuale proprietario negli anni Sessanta
Exhibited
Torino, International Center of Aesthetic Research, 3 febbraio - 2 marzo 1962
Special Notice
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent. Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer's for each lot, is calculated in the following way: 30% of the final bid price of each lot up to and including € 5.000,00 26% of the excess of the hammer price above €5.000,00 and up and including € 400.000,00 18,5% of the excess of the hammer price above €400.000,00

Lot Essay

Uno degli aspetti più interessanti della personalità artistica di Lucio Fontana è l'attenzione alle forme artistiche del passato, la sua capacità di rielaborarle e di porle a confronto colle più ardite sperimantazioni contemporanee. In Fontana, come in pochi altri artisti, è chiaramente presente un dialogo incessante tra le epoche, il confronto e il contrasto continuo tra le novità stilistiche più rivoluzionarie e la memoria della tradizione artistica.

Ciò emerge con particolare forza nel dipinto che presentiamo. L'oro è un colore straordinariamente presente nella cultura artistica italiana ed europea. Ricercato e sfarzoso, l'oro simboleggiava il desiderio e la venerazione; immutabile nel tempo e resistente agli attacchi era promessa di eternità; pregiato e rarissimo esaltava la potenza economica dei committenti. È quindi una constatazione banale che gli oggetti più preziosi, le decorazioni più ricche, le zone più importanti dei dipinti erano eseguite o ricoperte d'oro. Il costo del metallo, però, imponeva la parsimonia nell'utilizzo e spingeva alla ricerca di surrogati che, più o meno convincentemente, ne ricordassero il fulgore e il colore. Dalle trattazioni degli alchimisti alle tradizioni di bottega il tema della produzione dell'oro a partire da materiali meno pregiati o la sua sostituzione ha dominato il dibattito europeo per secoli.

Ironicamente Fontana riprende l'uso di questo colore proprio in un momento in cui non sembrava più di attualità e sprofonda nel passato riproponendo un dipinto fondo oro, ma realizzato con materiali moderni e sintetici (le porporine di produzione industriale), trasportato di forza nella modernità da uno squarcio dissacrante e liberatorio.

L'estrema raffinatezza tecnica dell'artista associata alla sua immancabile ironia lo portano a citare un altro degli aspetti tipici della tradizionale doratura, la preparazione della tela o della tavola con un bolo rosso che permetteva all'oro di aderire stabilmente e il cui colore, trasparendo, conferiva una tonalità calda e molto ricca alle dorature. In quest'opera il rosso della preparazione traspare in molti punti ottenendo lo stesso effetto con i materiali contemporanei che Fontana utilizzava e comprendeva profondamente.

Il graffito nella parte alta del dipinto, infine, ricorda chiaramente gli svolazzi Liberty e Art Nouveau, ulteriore omaggio di Fontana all'arte del passato. Ancora una volta l'amore dell'artista per il confronto di estremi opposti lo porta a citare, in un dipinto modernissimo e scarno, un movimento che era stato il principale obiettivo polemico dell'arte di avanguardia del Novecento proprio per gli eccessi decorativi in cui spesso cadeva, eccessi a cui l'uso dell'oro non era per nulla estraneo.