拍品专文
Il dipinto che presentiamo illustra perfettamente il tentativo di Mario Sironi di conciliare una tradizione che si potesse definire latina e italiana con la modernità un linguaggio artistico decisamente innovativo.
Scegliendo un episodio chiave della storia romana (appartenente quindi a un momento storico che costituisce la radice delle ambizioni gloriose del popolo italiano) Sironi intende tracciare un percorso che porti da Roma fino alla contemporaneità. Nella metà destra del dipinto -al di sopra dell'episodio storico che dà il titolo al quadro- appare una cattedrale coperta a cupola. Questo edificio, per la presenza di un campanile e per le modalità costruttive (i costoloni in particolare), appartiene evidentemente al Rinascimento piuttosto che all'epoca romana. Alle spalle dei due personaggi che occupano la metà sinistra -anch'essi di proporzioni e dimensioni monumentali- un blocco parallelepipedo ravvivato da arcate rimanda, più che alla romanità, all'esperienze dell'architettura contemporanea all'artista -si pensi agli edifici dell'EUR- anch'essa tesa alla conciliazione di tradizione classica e sperimentazione d'avanguardia.
La vera e propria passione architettonica di Sironi fornisce quindi una delle chiavi per la lettura del dipinto, identificando un tracciato che unisce tre momenti fondamentali della storia del popolo italiano: la romanità, il Rinascimento, in cui il predominio artistico e finanziario riporta l'Italia in primo piano in Europa e infine le aspirazioni novecentesche alla supremazia che porteranno l'Italia alla -sciagurata- avventura coloniale.
La visione del tempo di Sironi non quindi storica, ma mitica. La rappresentazione simultanea di periodi diversi funzionale alla creazione di miti sovrastorici: in questo caso quello di una italianità eterna, dell'orgoglio e dell'ambizione intramontabile di una nazione, dell'aspirazione alla fusione degli individui e delle componenti sociali in un popolo vittorioso.
La realizzazione del dipinto, come spesso in Sironi, monumentale. L'assenza di dettagli superflui e la ripartizione in grandi aree sono funzionali alla resa monumentale che vista da Sironi in funzione comunicativa: così come accade nella pittura murale fino dalle sue origini medievali, la composizione risulta chiara e immediatamente leggibile anche da grande distanza.
Scegliendo un episodio chiave della storia romana (appartenente quindi a un momento storico che costituisce la radice delle ambizioni gloriose del popolo italiano) Sironi intende tracciare un percorso che porti da Roma fino alla contemporaneità. Nella metà destra del dipinto -al di sopra dell'episodio storico che dà il titolo al quadro- appare una cattedrale coperta a cupola. Questo edificio, per la presenza di un campanile e per le modalità costruttive (i costoloni in particolare), appartiene evidentemente al Rinascimento piuttosto che all'epoca romana. Alle spalle dei due personaggi che occupano la metà sinistra -anch'essi di proporzioni e dimensioni monumentali- un blocco parallelepipedo ravvivato da arcate rimanda, più che alla romanità, all'esperienze dell'architettura contemporanea all'artista -si pensi agli edifici dell'EUR- anch'essa tesa alla conciliazione di tradizione classica e sperimentazione d'avanguardia.
La vera e propria passione architettonica di Sironi fornisce quindi una delle chiavi per la lettura del dipinto, identificando un tracciato che unisce tre momenti fondamentali della storia del popolo italiano: la romanità, il Rinascimento, in cui il predominio artistico e finanziario riporta l'Italia in primo piano in Europa e infine le aspirazioni novecentesche alla supremazia che porteranno l'Italia alla -sciagurata- avventura coloniale.
La visione del tempo di Sironi non quindi storica, ma mitica. La rappresentazione simultanea di periodi diversi funzionale alla creazione di miti sovrastorici: in questo caso quello di una italianità eterna, dell'orgoglio e dell'ambizione intramontabile di una nazione, dell'aspirazione alla fusione degli individui e delle componenti sociali in un popolo vittorioso.
La realizzazione del dipinto, come spesso in Sironi, monumentale. L'assenza di dettagli superflui e la ripartizione in grandi aree sono funzionali alla resa monumentale che vista da Sironi in funzione comunicativa: così come accade nella pittura murale fino dalle sue origini medievali, la composizione risulta chiara e immediatamente leggibile anche da grande distanza.